
una nuova collaborazione sul blog, con antoniolupi design
Ormai mi conoscete. Quando inizio un nuovo progetto di racconto qui sul blog il mio entusiasmo cresce di momento in momento. Scrivo ed è già come se vi vedessi leggere le mie parole, cercando il motivo e il legame, emozionale ancor prima che concreto, con la realtà che fa capolino su queste pagine.
Il blog è un fatto personale, dal momento che nasce come diario online. Va da sé, quindi, che scegliere argomenti, progetti, prodotti e realtà aziendali di cui parlarvi ha a che fare proprio con questo suo carattere intimo, capace di rispecchiare affinità e percorso di ricerca.
Per tutti questi motivi, oggi, sono felice di presentarvi su design outfit una nuova collaborazione: quella con antoniolupi design, azienda nata nel 1950 a Cerreto Guidi, località toscana a metà strada tra Firenze e Lucca e a pochi chilometri da San Miniato, dove ho da tempo in programma una visita.
Pur conoscendo l’azienda già da qualche anno, solo recentemente ho avuto l’occasione di toccarla con mano. È accaduto all’inizio di marzo a ISH Francoforte, la fiera dedicata alla gestione delle energie e alle novità in fatto di arredo bagno e benessere (non vi è sfuggito l’articolo dedicato al best of, vero? Nella mia selezione c’è anche il lavabo Albume di Carlo Colombo per antoniolupi!).

Per iniziare a scrivere un racconto, vi dicevo, c’è bisogno di trovare delle affinità con l’oggetto stesso del racconto. Con la antoniolupi, già al primo approccio, ho trovato queste:
- forte presenza concreta ed estetica dei materiali, considerati nella loro massa ed essenza
- attenzione ai dettagli al limite del maniacale: una delle qualità che più apprezzo nei prodotti di design e che, per la sua importanza, riesce proprio a cambiare il loro valore, portandoli a un livello progettuale superiore
Ma perché proprio queste sono caratteristiche delle proposte antoniolupi? Che origine hanno e come si sono sviluppate nel corso della storia dell’azienda? Ripercorriamo tutto insieme, con un piccolo racconto nel racconto.
un po’ di storia dell’azienda: dai primi passi a oggi

la fondazione dell’azienda con Antonio Lupi nel 1950
Come vi dicevo all’inizio, l’azienda nasce nel lontano 1950 su idea del giovanissimo Antonio Lupi che, appena diciottenne, aveva avviato una propria attività di produzione di specchi, presto affiancata da quella di piccoli accessori: abat-jour e mensole solo per fare due esempi.
Da questi primi passi, si arriva poi a un catalogo ben più ampio, che inizia a prefigurare l’idea del bagno sartoriale, completo e rifinito in ogni parte e dettaglio.
la svolta del 1983
Nel 1983 l’azienda partecipa per la prima volta al Cersaie, su iniziativa del figlio di Antonio, Andrea. Questo evento segna una vera e propria svolta nella storia della antoniolupi che, via via, vive una serie di tappe evolutive importanti: si fa ricerca, si sperimenta sulle forme e sulle tecnologie e nel 2002 si arriva addirittura all’introduzione del Corian® nella produzione dei lavabi, con Slot di Nevio Tellatin.
E proprio Colombo apre, nell’azienda, a una continuità di collaborazione con designer diversi, molti dei quali presenti con i loro progetti anche a ISH Francoforte. Penso a Paolo Ulian e a Mario Ferrarini, giusto per citarne due. Un filo conduttore coerente e continuo caratterizza però ogni collezione, ieri come oggi.
antoniolupi oggi, a ISH Francoforte e non solo

la sperimentazione sui materiali
L’attualità dell’azienda e della sua direzione progettuale e sperimentale può essere esemplificata in modo chiarissimo prendendo la vasca Reflex, realizzata nella resina trasparente Cristalmood che, a oggi, possiamo considerare un punto di arrivo di una ricerca sui materiali che, negli anni, ha percorso più tappe. Vediamole.
1 | Flumood

Il Flumood è un materiale composito (per intenderci della famiglia del Cristalplant) realizzato a partire da un impasto di idrossido di alluminio e resine sintetiche a basso contenuto di stirene. Unisce alla grande resistenza meccanica di massa e superficiale una piacevole texture rilevabile al tatto. Una nota che piacerà alle Desperate Housewives: in caso di graffi, segni e piccoli danni associati all’uso quotidiano può essere rigenerato facilmente, tornando come nuovo. Ha inoltre un ottimo rapporto qualità / prezzo.
2 | Quarzomood

Il Quarzomood rappresenta un ulteriore step della ricerca di antoniolupi rispetto ai materiali innovativi per il design. Si tratta, stavolta, di un composto liscio e omogeneo di resine sintetiche a basso contenuto di stirolo e cariche di quarzo, per aumentare la resistenza. Il materiale può essere vestito in tre varianti cromatiche, neutre e morbide al tatto e alla vista: serena, terra e seta, perfette da accostare a tutta la gamma dei laccati presente in catalogo.
3 | Cristalmood

Posso dirlo? Dai, sì! La resina trasparente Cristalmood, davanti alla quale mi sono imbambolata per un bel po’ in fiera a ISH Francoforte, è la mia preferita. Di solito, infatti, da un materiale trasparente ti aspetti uno spessore ridotto e una superficie totalmente liscia, non particolarmente piacevole al tatto. Accarezzare la superficie della vasca Reflex fa percepire invece tutta la massa del materiale e, in un certo senso, trasmette anche un’insolita sensazione di calore. Un’esperienza del tutto nuova, devo ammetterlo.
Per ora non posso anticipare nulla, ma al prossimo Salone del Mobile (dove antoniolupi sarà presente con un proprio spazio al pad. 22 stand F27-G20) il Cristalmood avrà un ruolo davvero importante, al di là di quanto ho visto a ISH e che vi riporto nelle immagini qui di seguito. Che ne dite, ad esempio, del lavabo Albume realizzato con la vasca in Cristalmood e il piede in marmo, materiale storicamente legato alla tradizione toscana, grazie all’estesa presenza di cave nella regione?




una nuova proposta a prova di budget

Ora faccio una cosa insolita: prevengo un’obiezione prima che me la facciate.
La possibile obiezione è questa: Nora, ci stai proponendo qui sul blog dei prodotti che, in modo evidente, non sono accessibili per un pubblico normale, dotato di un budget altrettanto normale per rifare il bagno e avere cura della propria casa. Perché?
La mia risposta: Sì, molti prodotti antoniolupi sono pensati per una fascia di mercato alta, perché rispecchiano il risultato di una sperimentazione eccellente sul design e sui materiali. Altre proposte, però, sono per tutti. Ve ne racconto una adesso.
Scrivo due righe sulla collezione di mobili bagno Atelier. Disegnata da Mario Ferrarini, è semplicissima, pulita, lineare e, per di più, personalizzabile per composizione, dettagli e colori. All’interno dell’intelaiatura in alluminio il frontale in legno, scelto in una delle sue tante varianti, può essere collocato liberamente sul prospetto, giocando con la possibilità di utilizzare il profilo stesso come guida o cornice più o meno spessa.
Il mobile, personalizzabile come un vestito sartoriale, può poi essere completato da specchio, accessori e lavabo in Flumood, rendendo l’insieme perfettamente funzionale per una casa moderna e vissuta.
Un’ultima nota importante per darvi la possibilità di valutare bene il prodotto: il mobile, comunque voi lo scegliate, arriva a casa vostra dopo essere stato pre-assemblato con cura in azienda e dopo aver seguito un processo produttivo sottoposto, passo dopo passo, a un rigido controllo di qualità.

Spero che questa prima presentazione di antoniolupi su design outfit vi abbia incuriosito. A presto con altre novità ❤
[articolo realizzato in collaborazione con antoniolupi design]