l'eleganza fatta cucina

Si dice che l’eleganza stia nei dettagli. A loro si arriva, però, percorrendo una strada progettuale che si dipana tra curve e tratti scoscesi e, volta per volta, supera gli ostacoli, trasformandoli in modo che diventino strumenti per raggiungere una meta precisa, un obiettivo ideale.

I dettagli, insomma, non sono qualcosa di posticcio, estraneo alla logica d’insieme, ma sono parte del tutto; lo completano e contribuiscono a spiegare significati ed emozioni.

Se sei Monica Armani, ad esempio, e ti trovi a progettare una cucina per Snaidero, inizi a pensare con la tua testa di architetto e, prima di tutto – prima di arrivare ai dettagli – inizi a porti il problema della funzionalità in relazione allo spazio, ai percorsi, agli utilizzatori.

l'eleganza fatta cucina

Dichiari subito un intento: fare della cucina un’architettura, un oggetto che viva di una forma non ottenuta necessariamente per sommatoria di parti. Rifuggi l’estetica del modulo e, invece di progettare per scatole, tracci un segno limpido e lineare sulla carta. Parti da lì e ti mantieni fedele alla prima ispirazione.

Procedi poi all’arricchimento e alla farcitura del tuo segno. La linea lascia la carta, si allarga fino a diventare una superficie e, come un nastro, le lasci avvolgere ciò che, senza ombra di dubbio, deve essere presente in una cucina: elettrodomestici, vani dispensa, cassetti. Tutto, alla fine, ha un suo posto.

l'eleganza fatta cucina

Per conservare la purezza architettonica della tua Elle, poi, hai a disposizione tecnologie e materiali a non finire. Opti per colori che, attraverso la loro allure nitida e semplice, facciano del tuo oggetto una sorta di scultura.

D’altra parte, se arrivi a questo, vuol dire anche un’altra cosa: la tua cucina è così pura, discreta, elegante da poter invadere a buon diritto il soggiorno. Non hai nessuna paura di stridenti contrasti tra spazio di servizio / spazio per ricevere perchè è la cucina stessa a fare arredo, a completare lo stile della casa.

Tenendo bene a mente che è per Snaidero che disegni, non ti lasci mai tentare dal desiderio di sacrificare la funzionalità sull’altare dell’estetica.

Elle, a dispetto della sua incantevole purezza, è infatti anche una cucina concreta: una cucina per cucinare. Le sue ante lisce, leggermente aggettanti rispetto ai diversi corpi funzionali, nascondono il segreto di ampi piani di lavoro all’interno dei quali i piccoli elettrodomestici trovano il loro rifugio ideale.

l'eleganza fatta cucina

Le ante, in prospetto, risultano come incorniciate dalla linea che, senza soluzioni di continuità, raccorda top e fianchi. Il passepartout è la gola a squadro, che emerge dal fondo e definisce il disegno, confermandone il rigore e la geometria.

La sorpresa finale, poi, è il gioco dei mobili bifacciali e delle ante a libro. I mobili contenitori diventano fruibili, in contemporanea, dallo spazio cucina e dal soggiorno, aprendo la porta a nuove opportunità d’uso e ricerca di finiture. Anche il tessuto fa capolino e va ad affiancare il bianco, il grigio, il fango, il blu, le texture classiche delle pietre.

Se Elle vi ha incuriosito, potete conoscerne qualche dettaglio in più attraverso le parole della sua progettista Monica Armani, intervistata, nel contesto di Eurocucina 2014, dalla mia amica e collega Raffaella Sasso, architetto e blogger di Kitchen Tips.

In una serie dinamica e fresca di domande e risposte, rubate al rumore della gran folla presente nello stand, Elle prende corpo e, da progetto astratto, diventa reale e tangibile; una cucina di design attenta alle necessità del vivere contemporaneo.

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Questo post fa parte della rubrica Home Style Blogs | Trends & Stories, dedicata agli outfit e alle ultime tendenze del design raccontate, per immagini e parole, dai blog della rete Home Style Blogs!

Nora