
legno: proposte di design dal Salone del Mobile 2015
Legno. Sta bene con tutto: tessuti, colori, acciaio, pelle, imbottiture, vetro. E’ un materiale antico che, senza fare tante storie, sa stare al gioco del contemporaneo. Si piega con facilità a nuove forme e, senza che te ne accorgi, se ne va a pescare qualcosa nel passato e te la ripropone lì, fresca fresca, come fosse nuova di zecca.
Da Carl Hansen & Son al prossimo Salone milanese, ad esempio, avremo a che fare con il legno di Hans Jørgen Wegner piegato alle linee sinuose, ergonomiche e organiche della CH88, attuale come non avesse più di sessant’anni di vita. Nuovo il colore, però, anche se pescato nelle palette del designer danese che, con le sue cento e più sedie messe in produzione, è un po’ il re scandinavo del complemento domestico per eccellenza.
Lo schienale della CH88, avvolgente e leggero, è il posto dove chiunque di noi, alla fine di una cena fra amici, allungherebbe volentieri le braccia per farle riposare prima di mettersi a riordinare e impilare quattro sedie una sull’altra. Design e praticità; questo, sempre, il bello della produzione dei paesi nordeuropei.
Pescano lontano, invece, le radici del Colonial Sofa e Coffee Table di Ole Wanscher. Parliamo sempre di legno e di Carl Hansen & Son ma, stavolta, respiriamo anche il profumo della morbida pelle imbottita e di remote terre coloniali. Freddo nord e calde atmosfere del sud: una contraddizione in termini. E invece i materiali sopiscono i contrasti e li trasformano in raro ed elegante equilibrio.
Ergonomia e versatilità d’uso definiscono invece il design della sedia aye, protagonista, insieme al tavolo yps, dell’allestimento di TEAM 7 al Fuorisalone presso lo spazio Austrian Design Pioneers in via Palermo 10 (La Pelota).
Premiata con il red dot interior award e disegnata da Jacob Strobel, la sedia in legno e tessuto (o pelle) presenta quest’anno un incremento funzionale: la base girevole e ammortizzata che è capace di accompagnare dolcemente i movimenti del corpo al momento di sedersi e di alzarsi.
E poi, al Salone, c’è Valsecchi 1918 con Ostrich e Schegge in fiera, dal vero.
Ho aperto con una storia di design nordeuropeo e non posso che chiudere con una che, invece, ha profonde radici nella nostra terra e, in particolare, nel Distretto della Sedia di Manzano. Ha più di sessant’anni (portati benissimo), si chiama Zilio A&C (dove A sta per Aldo e C sta per Carlo) e porta al Salone un calore domestico e una freschezza di intenti e risultati progettuali che a volte, a camminare per gli stand, proprio non ti aspetti di trovare. Sono curiosa.
Negli spazi di Cascina Cuccagna, infine, il rigore e la tradizione domestica del legno lasciano spazio alla poesia di Giulia Berra che, insieme a molti altri, partecipa all’allestimento di Goodesign – The natural circle. Il materiale è interpretato come ingrediente di una rada foresta artificiale che è anche una quinta, un reticolo. Arte dalla natura.