
Stiamo progettando – nella realtà o anche solo idealmente – un ambiente bagno. Trovo anzi che sia davvero bello chiamarla stanza da bagno per la cura – del tutto meritata! – che questo spazio della casa sta ricevendo da parte dei progettisti ma anche degli utenti, sempre più attenti a ogni aspetto che lo caratterizza.
Nell’ambito di un progetto per il bagno, dicevamo, penso che siano rilevanti in particolare tre aspetti:
- ricavare il giusto posto per tutto, non solo per gli elementi più importanti dal punto di vista dimensionale, ma anche per gli accessori, indispensabile complemento in una stanza che, per definizione, è destinata a offrire benessere e comfort
- integrare ogni scelta, estetica e funzionale, in un insieme armonico in cui ogni parte contribuisca a dare valore e a suggerire emozione e stile
- tradurre le esigenze specifiche in soluzioni concrete, senza tralasciare i dettagli, rimandandoli a un momento successivo
Da qui la mia idea che un bagno vada progettato tutto insieme, dalla posizione del piatto doccia alla partizione del cassetto da destinare a cosmetici per lei o lui. Un po’ difficile attuarla, me ne rendo conto, ma ho da poco scoperto alcune soluzioni antoniolupi che parlano proprio questo linguaggio e che sto pensando di inserire in un progetto davvero speciale di cui vi parlerò a breve (mi riguarda da vicino e quindi la suspense è d’obbligo, scusate).
Ve ne faccio vedere prima due e poi altre tre, divise, perché appartengono a diverse categorie di prodotto: accessori bagno le prime, lavabi le seconde. Non accessori e lavabi qualsiasi, però, attenzione! Andiamo avanti e vi sarà subito chiaro perché.
quando le nicchie in bagno sono la soluzione

Faccio una premessa doverosa. Tutto quello che vediamo oggi ha a che fare, in un modo o nell’altro, con la situazione delle nicchie in bagno che, invece che essere un elemento difficile e penalizzante per il progetto, diventano invece una preziosa risorsa, una specie di riserva di spazio da sfruttare per nascondere le cose e, in un certo senso, farle più belle.
Tante volte, da architetto, mi sono trovata davanti piccoli spazi di risulta e ritagli di parete che, non avendo gli strumenti giusti sotto mano, ho dovuto chiudere senza poterli utilizzare o, ancora peggio, lasciare a vista senza un reale motivo estetico o funzionale.
Oggi avrei agito in un modo diverso, installando uno dei due sistemi che vi mostro qui di seguito.
Ombra, un contenitore in nicchia con tanto di corredo di accessori

Dici nicchie in bagno, dici accessori, dici su misura. Puoi sommare queste tre cose e dire, semplicemente, Ombra. Il nome anticipa il design e sembra capace di descriverlo anche senza foto a portata di mano (io ve le metto, però, non sono così cattiva da lasciare tutto all’immaginazione!).
Si tratta del perfetto strumento che, messo in mano a un progettista, può essere definito su misura, risolvendo con discrezione, una volta per tutte, il problema del dove lo metto [il sapone, lo shampoo, il bicchiere con lo spazzolino e il dentifricio].
Ombra, sistema disegnato dallo studio Arkimera di Davide Paolini e Francesco Della Valle, è costituito da un semplice ma geniale profilo in alluminio che, incassato all’interno della parete (o di una contro-parete in cartongesso, ad esempio), crea un vano nascosto q.b. capace di contenere oggetti, detergenti e cosmetici.
E c’è di più. Ombra è corredato da una serie di accessori in metallo verniciato a polvere e di ripiani in Flumood che possono essere ancorati alla struttura da incasso ed essere rimossi e riposizionati a piacere.
Sesamo, il sistema di accessori bagno che si apre solo quando serve

Ricordate quando all’inizio vi dicevo che, per me, un progetto per la stanza da bagno deve essere armonioso e integrare tutti gli elementi senza discontinuità estetiche e funzionali? Ecco, il sistema modulare di accessori bagno in nicchia Sesamo di antoniolupi è pensato proprio per:
- non disturbare l’architettura e l’interior design complessivo dello spazio
- mettere da parte il superfluo e rendere disponibile, in modo concreto e pratico, quello che serve al momento giusto
La collezione è formata da diversi elementi – porta-scopino, porta-sapone, porta-spazzolino, gancio appendi-biancheria, porta-dentifricio, cestino e porta-oggetti – liberamente combinabili tra loro a seconda delle proprie necessità.
L’installazione va organizzata seconda una griglia funzionale distribuita sulla superficie verticale. Ciascun elemento del sistema, collocato all’interno della parete in modo praticamente invisibile, lascia traccia di sé all’esterno, quando chiuso, solo in un sottile profilo perimetrale. All’occorrenza può essere aperto e utilizzato in modo semplice e intuitivo, proprio come si farebbe con un accessorio bagno tradizionale.
Ciascuna nicchia è realizzata in acciaio inox, resistente all’acqua e all’azione corrosiva dei detergenti, e può essere rivestita con lo stesso materiale della parete che la ospita: ceramica, pittura, resina.
nicchie in bagno che diventano lavabi
Eccoci alla seconda serie di prodotti antoniolupi che, seguendo il filo conduttore progettuale di oggi, sono studiati per sfruttare la profondità della parete, il gioco del ritaglio e la giustapposizione tra dentro e fuori.
Parliamo in particolare di quattro lavabi. Li ho visti tutti dal vero nel nuovo showroom dell’azienda disegnato da Calvi Brambilla, e, tentando di fotografarli con scarsi risultati, ho pensato che sarebbe stato quasi impossibile raccontarli per bene senza poter comunicare la loro concretezza e funzionalità, al di là dell’indubbio aspetto scenografico.
Sono lavabi veri, che possono essere utilizzati nella realtà di una casa, magari un po’ più bella e speciale di quelle che vediamo di solito, ma pur sempre veri.
Vediamoli insieme.

Un lembo di parete viene afferrato con le mani ai due angoli e tirato con forza verso l’esterno. Questo il gesto che il lavabo Strappo di Domenico de Palo concretizza in Corian, disegnando la parete e il distacco da essa con una superficie dalla vocazione tridimensionale, invisibile e visibile allo stesso tempo.
Il lavabo, per rafforzare l’effetto mimetico rispetto alla parete, può essere rivestito in continuità con essa. Se invece la ricerca verte sul contrasto, può essere sottolineato nella sua unicità scegliendo una finitura diversa, capace di delineare forma e perimetro.

Il lavabo Silenzio estremizza ancora di più il concetto espresso da Domenico de Palo con Strappo, portandolo a un livello percettivo ed emotivo ancora più intimo e complesso. Non è un lavabo semplice, e raccontarvelo senza potervelo far vedere dal vero è molto complicato, lo ammetto.
Dovete immaginarlo in questo modo: una sorta di tasca che, se lasciata libera resta perfettamente aderente alla superficie su cui è cucita, quando invece viene tirata sul bordo per essere aperta, si schiude e lascia intravedere l’interno.
Anche Silenzio è in Corian e la sua superficie, una volta installata a parete, può essere trattata e rifinita su progetto.

Soffio ha a che fare con il concetto di nicchia e di lembo di parete ancor più degli altri due lavabi, se possibile. Sembra incredibile ma in azienda, seguendo questo filone progettuale, non fanno che compire ulteriori passi avanti.
Rispetto a Silenzio e Strappo, infatti, presenta una superficie più morbida, di cui quasi non si percepisce la discontinuità rispetto al filo verticale della parete. Guardato frontalmente, questo lavo scompare.
Il gioco di luce e ombra definito dalla modellazione della superficie che accoglie la conca del lavabo può essere inoltre sottolineato da un’illuminazione a LED studiata su misura, così come da una finitura omogenea e continua rispetto a quella della parete.
[articolo realizzato in collaborazione con antoniolupi]