
1 Pull-Lovers e 8 foto: vi racconto cos’è la ceramica per me e per Paolo Demo
Frequento Paolo da un po’. Non ci siamo visti di persona molte volte, ma la cosa è di quelle che incontri qualcuno che conosce qualcun altro e poi qualcun altro ancora e poi finisce che, sull’onda del movimento frenetico dei social, fai amicizia in un modo insolito: scambi battute, individui un’affinità, nasce un rapporto.
Paolo è un architetto di Bassano che, oltre a lavorare con carta, matita e pc proprio come me, disegna ceramiche. Potrei anche dire che disegnarle ha in realtà un primo fine molto chiaro: pensare in libertà a delle forme, imbrigliarle in un materiale antico, cercare/far cercare significati.
La differenza tra gli ultimi due verbi non è così ovvia: un conto è che qualcuno, calandolo dall’alto, ti consegni qualcosa bello impacchettato e ti dica significa questo, fattelo andare bene. Un conto è, invece, che questo qualcuno ti spedisca a casa qualcosa e che tu, dopo averlo liberato dal suo perfetto imballaggio, ci debba avere a che fare. Il qualcosa diventa tuo, ma non prima che tu l’abbia investito di te.
Il cuore e la comprensione definiscono il possesso di qualcosa, non pensate?
Fatto sta che un giorno ho ricevuto a casa un grosso scatolone. Con una grazia e una delicatezza che di solito non mi appartengono, l’ho aperto ed è venuto fuori un Pull-Lovers. Francesco, 10 anni, al vederlo ha detto: è una macchina velocissima! Fabio, 7 anni, più diretto, si è limitato a esclamare: è una cosa gialla e blu! E anche un po’ rossa, vedi? e poi è tornato alla calma dei suoi giochi.
Io, invece, che quando vedo qualcosa di nuovo ho bisogno di un po’ di tempo per capire, mi sono limitata a constatare i fatti concreti:
- Pull-Lovers è un oggetto composto da due elementi distinti di forme diverse e colori complementari
- i due elementi si incastrano alla perfezione tra di loro grazie a un particolare accorgimento nella definizione delle rispettive sagome
- l’insieme è realizzato in ceramica e, pur essendo abbastanza grande, non è così pesante come mi aspettavo, anche se è solido, presente, concreto
Credo di aver capito fin dall’inizio che questo oggetto avrebbe avuto un significato per me e che quindi, a un certo punto, sarebbe stato mio. Ho messo il Pull-Lovers sul tavolo del soggiorno, vicino a un vecchio piatto di Richard Ginori che è della mia famiglia da sempre, e per qualche giorno l’ho lasciato stare.
Leggete qui, invece, cosa significa per Paolo.
Avevo in testa quel rosso che sbucava da sotto e non riuscivo a conciliare i tre colori con la presenza dei soli due elementi in ceramica. Sono un po’ limitata, in questo. Fa niente.
Finché, un giorno, ho capito da dove sarei partita per costruire il mio rapporto con l’oggetto: dai suoi significati e dai suoi legami. La ceramica è un materiale antico che ha profonde radici nella tradizione artigianale italiana e non solo.
Questo non basta, però, per definire cosa l’oggetto significhi per me. Lo lega piuttosto a qualcosa di generale e condivisibile a livello comune.
Con una serie di 8 foto ho tentato di raccontare il mio percorso di avvicinamento a Pull-Lovers, svelando a ogni passo aspetti diversi, scoperte, idee.
8 foto per raccontare il Pull-Lovers mio e di Paolo Demo
1 | Prima di tutto c’è l’oggetto, che se ne sta lì, appoggiato su una superficie, e pur essendo immobile, viaggia a una velocità sbalorditiva (forse il mio Francesco aveva ragione!). E come lo fa? Giocando con la luce, che corre sulla sua superficie lucidissima e, a ogni ora e minuto del giorno, svela ombre e forme diverse.
2 | Poi ci sono i due elementi che compongono l’insieme. Se già Pull-Lovers va velocissimo, negando una certa presunta staticità del materiale tradizionale, il fatto che sia costituito da più parti rema ancora di più a favore di modernità. La ceramica non solo si muove, ma può definire forme componibili tra loro.
La ceramica è in movimento, versatile e smontabile / rimontabile; è moderna.
3 | Per colpa/merito di Paolo ora amo il giallo (a proposito, il Supergialloblog lo seguite?).
L’ho visto insieme al blu e, senza farmi troppa pressione o crearmi eccessive aspettative, ci ho giocato, sovrapponendo altri colori e tentando di scoprire nuove ispirazioni. Ora che l’ho fatto so che la scelta cromatica di Paolo è perfetta: lascia aperto il legame con l’infanzia (penso ai mattoncini da costruzione che, da miei, ora sono dei bimbi) e sposa il binomio caldo/freddo, luce/ombra, morbido/duro.
4 | Paese che vai, ceramica che trovi. Ci ho pensato un po’ su e mi sono accorta di averla trovata (e in molti casi fotografata) in tanti dei miei viaggi. In Olanda, ad esempio, sono pazzi per la ceramica, Piet Ein Eek incluso.
Eppure quando il materiale definisce forme come quelle di Pull-Lovers, semplici e riconoscibili, è un po’ come se fosse di qui e di qualsiasi altro posto. La libertà di pensarla come si vuole non ha confini.
5 | La ceramica ha a che fare con un progetto, finalmente. Intendo dire che, se finora l’avevo pensata come materiale da modellare liberamente sotto le dita o con gli strumenti adatti, ora non riesco a scindere Pull-Lovers (così come le altre collezioni di Paolo Demo) dal disegno che ha definito le sue forme prima sulla carta e poi sullo stampo. Un architetto che disegna ceramiche, quindi, non fa una piega.
6 | Non sempre c’è bisogno di decorazione, e questo non dipende necessariamente dal fatto che un oggetto sia bidimensionale (e quindi, magari, destinato a rivestire qualcos’altro) o tridimensionale. Pull-Lovers è bello così, giallo, blu e rosso, e non gli manca nulla. Questo non vi fa pensare che ogni tanto si possa lavorare per sottrazione? E che la sottrazione abbia anche a che fare con la complementarietà delle forme?
7 | Per Paolo Pull-Lovers ha un significato ben preciso
è una metafora del concepimento, l’ho disegnato poco prima che nascesse mio figlio Giovanni e al suo interno contiene i desideri di allora, le speranze, la frenesia di quei giorni e ancora oggi, con le sue ruote, avanza imperterrito verso il domani.
Per me la forma cava e curva (ma non troppo) dell’elemento superiore è morbida e accogliente; ha a che fare con l’amore. Le due parti si completano a vicenda e ciascuna è di supporto all’altra; ancora una volta questo ha a che fare con l’amore.
8 | 100 di questi Pull-Lovers. Ormai quello che mi ha regalato Paolo è entrato nella mia collezione personale, fa parte della casa e, se lo metto vicino a qualcos’altro che da tempo occupa uno scaffale, mi accorgo che stanno bene insieme. Un po’ si riconoscono ed è perché per me entrambi hanno un significato.
Sapete che la mia amica/collega Carlotta di unprogetto ha intervistato Paolo Demo? Seguite il link e leggete! 🙂