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il design essenziale che procede per sottrazione

Partiamo da lontano per arrivare al sodo, attingendo al pensiero di due grandi della modernità: il meno è più di Mies van der Rohe, che riteneva che una cosa semplice fosse più bella di una complessa, e il niente da togliere, niente da aggiungere di Gio Ponti. Si dice che quest’ultimo, passando davanti al suo Pirelli, costruito tra il 1956 e il 1961, si chiedesse ogni volta: cosa posso togliere ancora?
Arrivando alla scala dell’oggetto, questo criterio progettuale si traduce nell’essenzialità della Superleggera che, curiosità!, viene prodotta ininterrottamente da Cassina dal 1957.
La modernità, insomma, ha molto a che fare con la sottrazione, con l’ottimizzazione del materiale in relazione alle sue potenzialità espressive, con la sperimentazione di nuove forme e tecnologie, in grado di rispondere a esigenze specifiche. Vi dicevo che sarei partita da lontano per arrivare al dunque: gli elementi invisibili di antoniolupi.
L’azienda toscana, che si mi leggete da un po’ già conoscete bene, si fa da sempre promotrice di soluzioni che, a guardarle con un occhio attento, traducono in possibile qualcosa che, prima, forse potevamo giudicare inattuabile. E tutto parte, inaspettatamente, dalla trasposizione in design di una sorta di gioco: il contrasto tra presenza e assenza, tra dichiarare e occultare, tra raccontare e lasciare alla libertà di espressione e scoperta.
presenza e assenza nelle proposte antoniolupi




antoniolupi si cimenta nel gioco di presenza / assenza in tutte le categorie di prodotto presenti a catalogo e sul sito web, recentemente rinnovato e in costante aggiornamento.
Lavabi che quasi scompaiono sulle pareti, salvo riservarsi la possibilità di dichiarare un gesto di apertura o chiusura (Strappo, Silenzio e Soffio di cui vi ho parlato nell’articolo dedicato alle nicchie in bagno) affiancano soluzioni che rispondono all’esigenza di recuperare centimetri – particolarmente pressante nelle case moderne in cui per lo più abitiamo – ma cedono al desiderio di sorprendere e affascinare.
Parlo per esempio dell’intera collezione di accessori da bagno Sesamo che, se tutto va bene, sarò felicissima di ospitare in uno dei bagni della mia nuova casa ristrutturata ❤.
E poi, naturalmente, ci sono i piani che integrano il lavabo sulla loro superficie liscia e in qualche modo morbida, realizzata con materiali compositi di nuova generazione.
soffioni doccia a soffitto: come antoniolupi è capace di farli scomparire

Esploriamo ora la zona della stanza da bagno che per antonomasia è associata all’idea di benessere: la doccia.
Ecco cosa facciamo ogni giorno: mettiamo cautamente un piede nel box, azioniamo il miscelatore e, con gli occhi all’insù, aspettiamo che il getto d’acqua inizi a scendere dal soffione, diventando man mano più caldo, fino a convincerci a entrare del tutto e a concederci il piacere della doccia.
Tutto come da programma, salvo che anche il gesto del fare la doccia potrebbe essere accompagnato da una sorpresa, un gioco inaspettato. Date un’occhiata alla foto qui sopra e, con un piccolo sforzo di immaginazione, ambientatela all’interno della vostra doccia: non avete la sensazione che, entrando nel box, potreste pensare: ma non manca qualcosa?
Proprio intorno a questa domanda ruotano le proposte di antoniolupi in fatto di soffioni doccia a soffitto, capaci letteralmente di scomparire e, in un certo senso, di farci venire voglia di scoprire il trucco nascosto al loro interno.
Questi soffioni doccia a soffitto invisibili si chiamano Ghost, Ghost Combi e Raindrop. Vediamoli insieme.
Ghost, una piastra traforata resa visibile solo dall’acqua


Quando ho scoperto Ghost durante la mia visita allo showroom di antoniolupi a Cerreto Guidi, quasi non volevo credere alla mia vista. Agli occhi questo soffione scompare letteralmente sulla superficie liscia del soffitto, su cui risulta integrato senza soluzione di continuità.
Uno strato uniforme di tinteggiatura, a colore con il resto della stanza, lo cela alla perfezione. La presenza di Ghost viene rivelata solo nel momento in cui viene azionato il getto dell’acqua che, sapientemente miscelato all’aria, scende leggero e, in più, garantisce un risparmio idrico notevole.
> vi ho raccontato l’ecosostenibilità delle proposte antoniolupi qualche mese fa, esplorando le caratteristiche tecnologiche innovative di alcune collezioni di rubinetteria
È stato proprio Andrea Lupi a rivelarmi il segreto di questo soffione che c’è ma non si vede, mostrandomi in sequenza le fasi della sua installazione. Eccole qui sotto:





Tutto bellissimo – direte voi –, ma come si fa a mantenere sempre efficiente un soffione che, una volta installato a soffitto, risulta praticamente inaccessibile?
antoniolupi ha la risposta, pratica e concreta, anche a questa domanda relativa alla manutenzione. Nella foto sopra vedete un ugello sulla mano di Andrea (l’ho scattata durante la mia visita in showroom), appena estratto dalla piastra di Ghost attraverso un semplice strumento in dotazione con il soffione. Ciascun ugello può essere ispezionato e pulito in pochi minuti ogni volta che viene rilevato un problema nell’erogazione del getto d’acqua.
Ghost Combi, l’evoluzione tecnologica di Ghost
Nei soffioni doccia a soffitto invisibili, tuttavia, non è l’aspetto estetico a prevalere su quello tecnologico. I due vanno infatti di pari passo nell’elaborazione del concept del prodotto, ed è per questo che, alla prima versione basic di Ghost, se ne affianca una che rappresenta la sua evoluzione in termini di performance legate alla sfera del benessere e della personalizzazione delle funzioni.




Questo soffione si chiama Ghost Combi e riunisce in un’unica piastra invisibile in Flumood una varietà di getti:
- a pioggia, analogo a quello di Ghost
- a chiodo, in grado di tonificare zone puntuali della schiena, cadendo con vigore dal foro centrale predisposto sul soffione
- una coppia di spray, che miscela aria e acqua e definisce un’atmosfera leggera e rarefatta
- cascata, disposta lateralmente, con funzione rigenerante
Raindrop, il segno dell’acqua

Di sicuro è deformazione da liceo classico, ma io, quando sento parlare d’acqua, penso sempre a La pioggia nel pineto, poesia impossibile da imparare a memoria, musicale come nessun’altra. Sull’acqua e sul suo elemento più minuto, la goccia, è possibile tessere la trama di storie affascinanti, traducendole anche sul piano concreto di oggetti dalla forte valenza poetica ed emotiva.
Raindrop, il nuovo soffione doccia a soffitto (quasi) invisibile disegnato dal duo Calvi Brambilla per antoniolupi, rappresenta ad esempio la traccia dinamica, sonora, della goccia d’acqua che cade sulla superficie perfettamente liscia di uno specchio d’acqua. La differenza tra l’effetto visibile in natura e quello stigmatizzato nel design è minima: confrontare le immagini per credere.

[articolo realizzato in collaborazione con antoniolupi]