1953, quando pensi a una lampada classica
1953, quando pensi a una lampada classica

Quando pensi a una lampada classica, secondo Oluce e secondo me, pensi a una lampada come questa nell’immagine qui sopra. Lo fai perché ha proprio tutte le caratteristiche per esserlo:

  • c’è ma non è invadente: occupa lo spazio ma non lo riempie, rimanendo al suo posto, discreta
  • è un oggetto su cui si può contare: ha una riconoscibilità e una solidità che vincono sulle sue forme esili e leggere e la rendono presente e attuale come un vero e proprio riferimento estetico per l’intero ambiente
  • combina due materiali con caratteristiche diverse per tirare fuori il meglio da entrambi

Questa lampada si chiama 1953 e, proprio in quell’anno, Angelo Ostuni e Renato Forti la disegnarono per Oluce, declinandola nelle due versioni che quest’anno sono state rieditate e presentate a Euroluce, accanto alle novità dell’azienda di cui vi ha già raccontato Andrea.

1953, quando pensi a una lampada classica
Aliante, lo scrittoio di Renato Forti per MC Selvini

Può darsi che non abbiate mai sentito parlare dei due designer ma, in un certo senso, sono sicura che, almeno una volta, abbiate avuto a che fare con loro indirettamente.

Se date un’occhiata alla foto dello scrittoio Aliante di Renato Forti per MC Selvini, ad esempio, non avete la sensazione che si inserisca alla perfezione in una sorta di archivio emozionale dell’abitare che fa parte di voi da sempre? Parlo dello stesso archivio a cui attingete il ricordo dei tasti lucidi della Olivetti o di lampade come la 1953, appunto.

la lampada classica 1953 nella riedizione di Euroluce 2019

1953, quando pensi a una lampada classica
la lampada classica 1953 nella riedizione di Euroluce 2019 | fotografia Davide Buscaglia

A Euroluce 2019 Oluce ha presentato le sue novità in uno spazio ampio, organizzato, secondo il progetto di Ferruccio Laviani, in una serie di ambienti interconnessi, caratterizzati da elementi in grado di farli percepire come indoor e outdoor.

L’involucro e le caratteristiche dello spazio espositivo trovavano perfetto riscontro negli oggetti, traducendo in architettura elementi ricorrenti nelle lampade Oluce:

  • pulizia formale, capace di accogliere la decorazione senza esasperarla e, anzi, di utilizzarla nella veste di dettaglio funzionale o particolare cromia/texture
  • assenza di vincoli rispetto alle tendenze (e questa, di per sé, è una caratteristica che già prefigura la possibilità delle riedizioni)
1953, quando pensi a una lampada classica
la lampada classica 1953 nella versione da tavolo
1953, quando pensi a una lampada classica
la lampada classica 1953 nella versione da terra

La riedizione della 1953 fa sue queste caratteristiche – che già erano dell’originale – e prende le dimensioni e le proporzioni di una lampada da tavolo e di una da terra, entrambe realizzate bilanciando perfettamente il rapporto tra linea e forma geometrica piena e tra nero, oro e luce.

Il tuffo nel passato è guidato dalla presenza dell’ampio paralume circolare e del metallo prezioso in versione opaca, entrambi must del vintage anni ’50. La modernità, invece, sta tutta nella snellezza del supporto e nel disassamento del paralume, che rendono l’insieme dinamico e funzionale al fare luce, per la conversazione e per la lettura.

[articolo realizzato in collaborazione con Oluce]