l’inizio

Oggi vi racconto un oggetto quasi perfetto, disegnato nel 1953 da Luigi Caccia Dominioni per Azucena, nel quale proporzione e materia sono in totale equilibrio.
È una lampada da tavolo realizzata con tre metalli diversi, ognuno con la propria funzione e disposti con molta cura.
Il paralume è in alluminio nero, chiuso da eleganti rivetti in finitura coordinata con lo stelo, questo è una sottile asta inclinata in ottone lucido. E la base è in ruvida ghisa, da cui parzialmente il nome.
Si sa che a Milano – città natale di Caccia Dominioni – ghisa è anche il soprannome che viene dato ai vigili urbani, proprio per il loro severo elmetto nero. Ma di austero Base Ghisa non ha nulla, al contrario da oltre 65 anni è un oggetto domestico discreto, una piccola ma fondamentale presenza. Siamo di fronte a un progetto di pura geometria, quasi astratto, tutto dedicato alla funzione [via].
Come gli edifici progettati dall’architetto milanese, Base Ghisa ha dei piccoli dettagli che ne raccontano l’essenza.
L’asola superiore del cavo, sporgente oltre il paralume, la completa evitando la banalità del tondino saldato.
La base, leggermente inclinata in avanti, ha nella parte posteriore una sfettatura che permette al cavo di uscire o di essere sollevata con poco sforzo.
L’asimmetria del paralume, che per quanto piccolo, ne amplia il cono luminoso, facilitando la lettura.
la luce

Il paralume, nero e inclinato, nasconde la lampadina e impedisce l’abbagliamento e in più garantisce un cono di luce ampio e avvolgente.
Anche Base Ghisa, come ogni lampada da tavolo o lettura che si rispetti, ha una luce calda e confortevole per gli occhi.
Le sorgenti LED di ultima generazione hanno ormai raggiunto una soglia di colorazione e di regolazione pari alle vecchie lampadine a incandescenza. I nostalgici del tungsteno possono dormire sonni tranquilli, il fosforo è amico.
i colori

Nero, ma molto luminoso.
I colori scuri dei materiali scelti da Caccia Dominioni fanno quasi scomparire la lampada lasciando che la luce diventi la vera protagonista.
Se osservate la fotografia qui sopra, vedrete una piccola lampada capace di creare una comfort zone luminosa inaspettatamente ampia, e mimetizzarsi con la mensola in marquina nero. Esiste solo la luce, e la sua ombra.
l’ambiente

La semplicità delle forme e l’eleganza geometrica fanno di Base Ghisa un oggetto passepartout.
Il gioco di angoli e inclinazioni, di colori e di materia la rendono senza tempo, capace di resistere per oltre sessant’anni con le stesse finiture pensate da Luigi Caccia Dominioni nel lontano 1953. E questa sua neutralità le permetterà di non curarsi del trascorrere del tempo.