un’antica lampada ma nuovissima

Giorgio Biscaro, Galapagos: vetro soffiato in gabbia
Giorgio Biscaro, Galapagos: vetro soffiato in gabbia

Questo post potrebbe iniziare con la domanda:

una nuova lampada a sospensione in vetro soffiato era necessaria?

La risposta sarebbe altrettanto semplice:

sì, lo era.

Riprendere una tradizione, darle una nuova interpretazione formale e tecnologica. Riprendere la pazienza dei soffiatori di vetro, la lentezza delle lavorazioni manuali e renderla attuale.

l’inizio

Giorgio Biscaro, Galapagos: vetro soffiato in gabbia
Giorgio Biscaro, Galapagos | l'inizio

Ogni prodotto ha un suo principio, una suggestione iniziale che avvia il processo creativo. Forse, l’idea è nata da un frame televisivo visto con la coda dell’occhio o forse da un’immagine su una rivista. Forse, per i designer è un avverbio obbligatorio.

Giorgio Biscaro, Galapagos: vetro soffiato in gabbia
Giorgio Biscaro

Giorgio Biscaro descrive così la sua lampada in vetro soffiato e ferro per Siru:

Le forme organiche sono una costante fonte di ispirazione perché spesso offrono la soluzione più ovvia ad un problema strutturale: le trame naturali si autogenerano attraverso un processo additivo che può essere facilmente applicato alla produzione artigianale quindi, soprattutto oggigiorno, sono piuttosto attuali.

Il vetro ingabbiato parla soprattutto di reticolazione delle superfici: approfondendo la materia si è scoperto che le corazze degli organismi con simmetria bilaterale possono essere un buon esempio. Specificatamente nelle tartarughe, il reticolo del carapace è molto simile alla gabbia metallica, un telaio più rigido sotto il quale si espande il resto della superficie.

In versione sospensione o tavolo, Galapagos è una lampada che aggiorna la tradizione veneziana della lampada in vetro soffiato entro una gabbia in ferro. Saper unire elementi altamente artigianali e decisamente industriali è un tema ricorrente in molti progetti di Giorgio Biscaro. Pensiamo al suo brand Something Good, i cui oggetti in legno e vetro, ceramica e metallo, sono combinati con risultati molto interessanti.

il ferro e la luce

Giorgio Biscaro, Galapagos: vetro soffiato in gabbia
Giorgio Biscaro, Galapagos | il ferro e la luce

Il primo passo è la creazione della gabbia in tondino di ferro nero. Modellata e saldata in maniera meticolosa, puntuale.

La cesta in metallo è di dimensioni abbastanza generose, circa 38 cm diametro, ed è stata studiata per due diverse applicazioni: da tavolo e a sospensione.

La gabbia disegnata da Biscaro è doppiamente simmetrica. Questo la rende strutturalmente ed esteticamente perfetta, e si sa che l’occhio apprezza la simmetria. Esagoni e rombi si espandono, si distribuiscono sulla superficie vetrosa.

In entrambe le versioni il sostegno è un disco in metallo, sul quale è innestata la sorgente. L’attacco universale predisposto consente il massimo grado di libertà, dall’alogena al LED. Per ottenere un’illuminazione confortevole e calda è consigliata una temperatura colore non al di sotto dei 3.000 K (dato indicato sulla confezione della lampadina).

La luce è il terzo materiale che compone questa lampada, forse il più importante. Il dialogo tra la superficie sfaccettata del vetro e la sorgente crea affascinanti pattern di ombre sull’ambiente circostante.

il vetro soffiato

Giorgio Biscaro, Galapagos: vetro soffiato in gabbia
Giorgio Biscaro, Galapagos | il vetro soffiato

Il vetro è una materia tanto antica quanto affascinante, capace di trasparenza e opacità.

Biscaro predispone tre finiture seguendo e giocando proprio con questa ambivalenza:

  • ambra opaca
  • trasparente
  • bianco opalino

 

Queste finiture danno sensazioni differenti, diversamente evocative, capaci di coniugare le diverse anime di Galapagos. Ambra, con un’aura calda e antica, da sottoportico veneziano. Opalino, fresca e moderna, metropolitana.

l’ambiente

Giorgio Biscaro, Galapagos: vetro soffiato in gabbia
Giorgio Biscaro, Galapagos | l'ambiente

Galapagos ha un’ecletticità contemporanea che la rende adeguata a qualsiasi ambiente, dal Barocco al minimale. Posata su un trumeau del Seicento o su un Ikea PS risulta sempre perfetta. Una lampada adattabile, trasversale, come il suo designer.