luce in bagno: non solo lampade, ma giochi di riflessi, trasparenze e rimandi
luce in bagno: non solo lampade, ma giochi di riflessi, trasparenze e rimandi

Luce in bagno. Come progettista mi capita spesso di pensare a questo elemento già nella prima fase di stesura del progetto, quando le idee non sono ancora perfettamente definite e faticano a confluire in un insieme coerente e armonioso. La luce è, per me, uno strumento in grado di individuare un’atmosfera e stabilire un richiamo a una concretizzazione ideale dello spazio. La immagino, la scelgo e la inserisco nel progetto nello stesso modo in cui faccio con i materiali e i colori.

Anche la luce, infatti, ha una texture, una temperatura, una specifica declinazione cromatica e, rispetto agli altri elementi progettuali, ha anche qualcosa in più: la capacità di generare ricchezza visiva ed emozionale attraverso il delicato meccanismo di un’interazione lieve e sempre reversibile. Un clic sull’interruttore e tutto torna allo stato iniziale, ma non senza prima aver suggerito altro.

In un ambiente dalla forte connotazione funzionale come il bagnoe potrei scrivere lo stesso per la cucina – succede però che la luce venga considerata un mero strumento tecnico, utile soprattutto per garantire la fruizione in sicurezza dello spazio e dei suoi elementi. Niente di più sbagliato. Oggi, infatti, il bagno vive un processo di trasformazione ed evoluzione che, da semplice spazio di servizio, tende a trasformarlo in vero e proprio luogo del benessere, della cura e del tempo per sé.

Un luogo così ha bisogno di una luce che, oltre a indispensabili qualità e caratteristiche tecniche (come il grado IP, uno dei tarli di Samuele!), possa emozionare, sorprendere, avvolgere, suggerire. Una luce, insomma, che appare dove meno te l’aspetti.

E in quanto a sorpresa, innovazione, immaginazione dove potrei mai attingere proposte luminose in grado di valicare il tradizionale confine della luce in bagno come l’abbiamo sempre utilizzata? Ci ho pensato un po’ e sono approdata a un contenitore di idee che, qui sul blog, già conosciamo molto bene: il catalogo di antoniolupi.

luce in bagno: non solo lampade, ma giochi di riflessi, trasparenze e rimandi
Astro, il nuovo lavabo freestanding in Cristalmood retroilluminato di Marco Piva per antoniolupi

Luce in bagno non tradizionale, quindi, da scoprire in elementi che, solitamente, non sono caratterizzati da questo plus emozionale e suggestivo, come lavabi e soffioni; ma anche specchi e lampade in cui la luce c’è, come ci si aspetta, ma si rivela in modo innovativo e sorprendente.

Vediamo insieme qualche proposta concreta; chissà che non si riveli perfetta per un vostro nuovo progetto bagno.

luce in bagno dove meno te l’aspetti

nei lavabi

Astro e Aura di Marco Piva per antoniolupi

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Astro, il nuovo lavabo di Marco Piva per antoniolupi
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Aura, il nuovo lavabo di Marco Piva per antoniolupi

Nei nuovi lavabi freestanding Astro e Aura disegnati da Marco Piva per antoniolupi la luce è un ingrediente essenziale alla definizione e successiva frammentazione della forma, di importanza pari a quella della resina trasparente Cristalmood. Quest’ultima viene questa volta utilizzata per delineare il monolite dei due lavabi che, tuttavia, grazie alla retroilluminazione, sembra non poter essere contenuto nel rigido schema geometrico che tenta di ingabbiarlo.

Soffio, Strappo e Silenzio di Domenico de Palo per antoniolupi

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Soffio, di Domenico de Palo

Dei tre lavabi Soffio, Strappo e Silenzio di Domenico de Palo per antoniolupi vi avevo già raccontato in un articolo di qualche tempo fa (il titolo è nicchie in bagno: il posto perfetto dove nascondere complementi, accessori e addirittura lavabi), dedicato alle soluzioni bagno capaci di integrarsi sulla superficie della parete grazie alla loro apparenza leggera e discreta.

Quest’ultima altro non è che il risultato della traduzione in elemento di design di un gesto, un movimento, una voluta interruzione della continuità di un piano perfetto e concluso.

La luce, inserita all’interno della scenografia costruita dal bacino dei lavabi, collabora con l’acqua nel processo di rivelazione della sorpresa. Modulata nei diversi effetti cromatici consentiti dal dispositivo LED integrato, definisce sulla parete di installazione del lavabo una sorta di fessura, che lascia intuire la presenza discreta dell’elemento funzionale, anche e soprattutto a illuminazione d’ambiente spenta.

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Strappo, di Domenico de Palo
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Silenzio, di Domenico de Palo

Battigia di Michel Boucquillon per antoniolupi

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Battigialo ammetto – è un lavabo antoniolupi che non conoscevo. Per quanto la mia collaborazione con l’azienda duri ormai da anni, a volte perdo cose importanti e questo mi fa capire che il catalogo è così ampio che, ogni tanto, qualche dimenticanza è concessa.

Eppure, ora che ho conosciuto Battigia, lo faccio saltare dritto dritto tra le prime posizioni della mia lista di preferiti per la stanza da bagno. I motivi sono questi:

  • c’è ma non si vede (non troppo, almeno), e questa è una caratteristica che lo accomuna ai tre lavabi di Domenico de Palo di cui abbiamo parlato giusto qualche riga fa
  • la sua scocca internaquella, cioè, che va incassata nella pareteè in Corian, uno dei materiali compositi con maggiore diffusione a cui poi, nel tempo, sono succeduti tutti gli altri esperimenti
  • gli unici elementi che dichiarano la presenza del lavabo sono:
    • un piano inclinato, perfettamente liscio e incassato sul fondo del vano, che può essere in Corian come il vano stesso oppure in marmo o vetro; guardandolo si ha la sensazione che si tratti di un elemento mobile, potenzialmente richiudibile, e questo rende il lavabo estremamente dinamico e moderno
    • l’illuminazione a LED integrata nel vano a parete che, senza rivelare il suo carattere tecnico e funzionale, regala alla nicchia quella profondità che, nell’ombra, sembrerebbe solo accennata

Anche in Battigia, quindi, la luce assume una valenza emozionale ed evocativa strettamente connessa al progetto del lavabo nel suo insieme.

nei soffioni

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Nei soffioni antoniolupi luce e acqua stringono un legame ancora più stretto di quello stabilito nei lavabi. Questo perché entrambi gli elementi provengono da una sorgente identica o analoga e, a getto erogato, distinguere l’uno dall’altro diventa un esercizio visivo quasi impossibile.

Il rapporto viene estremizzato in particolare in due proposte a catalogo. Una è Iride, progetto di Marco Pisati, che nasce come lampada a soffitto e solo successivamente integra le funzioni di un vero e proprio soffione (ve ne ho parlato in un articolo dedicato ai rubinetti e ai soffioni a risparmio idrico).

Zenit10, un faretto che è punto acqua e punto luce insieme

L’altra proposta, invece, è Zenit10. Date un’occhiata all’immagine qui sopra e, in pochi secondi, il legame luce / acqua vi sembrerà subito chiaro. La struttura di un faretto da incasso, studiata per poter essere inserita in totale sicurezza anche all’interno della doccia (ha il famoso IP65 in grado di accontentare il progettista di impianti, Samuele!), può accogliere alternativamente una sorgente luminosa o un’uscita acqua.

Il carattere ibrido di Zenit10 si dimostra dunque perfetto, a livello progettuale, per definire il disegno a soffitto del vano doccia, localizzando punti acqua e punti luce secondo le specifiche necessità e determinando un gioco di flussi dinamici affascinante e inaspettato. A luce spenta e acqua chiusa, infatti, appare (e neanche troppo!) solo l’impronta circolare dell’incasso, annegato all’interno della superficie del controsoffitto.

acqua e cromoterapia per il benessere della persona

La luce che, insieme all’acqua, contribuisce al benessere della persona nella stanza da bagno, non è solo bianca (e anche sul bianco ci sarebbe da parlare di temperatura di colore, visto che non ne esiste uno solo). antoniolupi integra infatti alcuni soffioni con dispostivi LED modulabili secondo i principi della cromoterapia. Di alcuni abbiamo già parlato in questo articolo ma, come piccolo memo, vi inserisco qui sotto alcune immagini.

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soffioni Meteo_In e Meteo_Out, design Nevio Tellatin
luce in bagno: non solo lampade, ma giochi di riflessi, trasparenze e rimandi
soffione Fuorimeteo, design Nevio Tellatin
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soffione Fuorimeteo Slim, design Nevio Tellatin

Un comodo telecomando waterproof, invece, consente di regolare l’intensità e il colore dell’illuminazione a LED RGB integrata nel soffione Lumen, disegnato da Marco Pisati per antoniolupi. La struttura in acciaio da incassare all’interno del controsoffitto include un nucleo centrale luminoso e una serie di ugelli organizzati intorno ad esso come una sorta di corona.

Una particolarità di questo soffione sta nella geometria del getto d’acqua che, invece che scendere allargando il suo raggio d’azione, sembra richiudersi su se stesso, generando un insolito effetto visivo.

luce in bagno: non solo lampade, ma giochi di riflessi, trasparenze e rimandi
soffione con illuminazione a LED RGB integrata di Marco Pisati per antoniolupi

luce in bagno tradizionale rivisitata in chiave design

negli specchi

luce in bagno: non solo lampade, ma giochi di riflessi, trasparenze e rimandi

Rivelazione (magari l’ho già fatta, ma non ricordo dove o quando, quindi non vale): nel mio appartamento ormai giunto a fine ristrutturazione avrò, nel bagno in camera, uno specchio Vario retroilluminato, accessoriato con una lampada Bolla (la sfera che vedete nell’immagine qui sopra). Semplice e lineare, uno specchio così è perfetto, se scelto di dimensioni adeguate, per accessoriare un bagno normale.

E, utilizzando l’aggettivo normale, non intendo assolutamente un bagno in cui la scelta degli elementi d’arredo e dei sanitari non debba essere fatta con cura. Intendo piuttosto un bagno di cui possiamo varcare la soglia in una casa delle nostre che, il più delle volte, sono appunto case normali.

La mia, anche se completamente ristrutturata secondo un progetto curato nei dettagli, sarà una di queste case normali, abitata da una famiglia formata da cinque persone, e non ho dubbi che lo specchio Vario, nel corso dei prossimi anni, si troverà a riflettere scene di una vita quotidiana fatta di gesti ripetuti, gioie, molti sorrisi. Lo farà, però, con l’accortezza e la funzionalità di una sagoma perfettamente rettangolare e di una retroilluminazione capace di staccare la sua superficie dalla parete retrostante, regalando profondità e una certa evanescenza.

specchi da bagno antoniolupi, tra giochi d'arte, luce e riflessi

in una lampada molto speciale

luce in bagno: non solo lampade, ma giochi di riflessi, trasparenze e rimandi
luce in bagno: non solo lampade, ma giochi di riflessi, trasparenze e rimandi

Si chiama Scrigno e mai nome fu più adatto a descrivere una lampada. Incassata a parete, rivela la sua luce preziosa soltanto quando viene parzialmente estratta grazie al gesto lieve della mano. Anche se il focus di oggi è l’ambiente bagno, Scrigno è molto più che una lampada a parete da bagno: è perfetta, infatti, se collocata accanto al letto per la lettura serale, o magari in un corridoio come luce da attivare a necessità.

[articolo realizzato in collaborazione con antoniolupi]