Fino a poco tempo fa non la conoscevo, Pucci. E, men che meno, sapevo che, se avessi incontrato sulla mia strada questa bimba e questi palloncini, avrei dovuto immediatamente associarli a lei, illustratice napoletana mia coetanea (38 anni e non sentirli), formatasi a Londra alla City and Guilds of London Art School.
Poi, poco a poco, sono entrata nel suo mondo. E’ successo dopo un rotolare di mail, contatti, chiacchiere e, per me, è stato subito amore.
Fin dall’inizio, esplorando le sue pagine e studiando le immagini, ho cercato di capirla, Pucci; ho provato a fare un po’ mio quel suo angolo colorato, delicato, lieve, di persone, animali e oggetti. Ricco e vario, seppure raccolto e domestico, l’ho organizzato, nella mia testa, in tre o quattro trame o racconti diversi.
primo racconto
Il primo è il più vivido. Si dipana, tratto dopo tratto, pennellata dopo pennellata, in figure nette e ben riconoscibili; sapresti che sono loro anche allontanandoti di un bel po’. Sono avventurieri dello spazio, supereroi (proporvi una Supermamma, da parte mia, è un atto di puro autocompiacimento!), animali nelle forme rassicuranti amate dai bimbi.
Quella che cambia, a seconda che le figure stiano a decorare una tovaglietta, a riempire un quadro o a delineare le forme pulite di un wallsticker, è solo la grana della superficie: liscia e lucida o (la mia preferita), densa e corposa di colore raccolto e steso dal pennello.
secondo racconto
Il secondo racconto è invece più sottile e vive in equilibrio sulla punta di una matita, di una penna, che scrivono forme e poi, ritraendosi pian piano, lasciano che qualche macchia di colore le riempia; ma con discrezione.
Nasce così la bimba con il suo mazzo di palloncini; la segue una ballerina sulle punte, qualche fiore stilizzato che i miei lettori appassionati di design scandinavo ameranno senza riserve, alcuni utensili da cucina familiari e modesti, belli perchè, con loro, compiamo gesti uguali ogni giorno, nelle nostre case.
terzo racconto
L’ultima trama sa infine di paesi lontani; dell’Oriente che, in molti, conosciamo solo attraverso le pagine di libri letti tempo fa, i tessuti di seta di importazione, il tè sorseggiato alle cinque di un pomeriggio d’inverno.
Pucci, invece, ci fa conoscere un Giappone dalle mille textures. Per poterle ammirare tutte insieme – e mantenere intatta la mia preziosa indecisione! – le ho radunate in un abaco di linee, onde, motivi floreali, quadretti. Superato l’incanto, inevitabile, fate la vostra scelta; poi vi dirò perché.
Il perché è questo: Pucci, oltre a lavorare come illustratrice, gestisce anche uno shop online che, in tempo di regali, può essere una miniera inesauribile di buone idee.
Il catalogo è organizzato in modo semplice ed è diviso in queste categorie: biglietti di auguri (personalizzabili), quadri per camerette, wallstickers, tovagliette (per tutta la famiglia!).
Ecco. Ora conoscete Pucci come la conosco io. Spero di essere stata capace di trasferirvi un po’ del suo incanto che, se vi guardate intorno, saprete essere la lettura sapiente e pura di ciò che vi circonda.