
a pranzo nella cucina laboratorio di Giulia Scarpaleggia
Da Roma a Colle Val d’Elsa sono circa 3 ore di macchina, che scorrono veloci tra tratti autostradali, raccordi e strade provinciali morbidamente adagiate sui colli toscani. E proprio questi ultimi mi sarei aspettata di poter fotografare giusto una decina di giorni fa, quando, in viaggio direzione Juls’ Kitchen, sono stata sorpresa da un’alternanza di sole, pioggia e cielo grigio.
E quando dico cielo grigio, mi riferisco a quell’insieme di foschia, biancore e nuvole capace di annullare le ombre e di appiattire il paesaggio; per niente amico di una bella foto, insomma.
Ma può una giornata grigia essere riscaldata, nella temperatura e nei colori, da una buona compagnia? La risposta è affermativa e, anche se potrebbe essere naturale pensarlo, non è riferita (non solo!) alla presenza di un piccolo accompagnatore speciale durante il viaggio: Fabio, 7 anni, sospettato, quel giorno, di aver simulato un mal di pancia per poter stare qualche ora da solo con mamma.
Il sì è dovuto a Giulia Scarpaleggia e Tommaso Galli, rispettivamente food writer & photographer e webmaster & tuttofare per il blog che racconta quello che di bello e buono succede da Juls’ Kitchen a Colle Val d’Elsa, Località Lano 20.
Arrivata da loro, scopro fin da subito una realtà familiare che, per buona parte, rispecchia quella lavorativa.
Giulia e Tommaso, infatti, abitano al piano superiore di un piccolo casale che fa parte di un insieme più ampio di costruzioni tipiche locali in pietra, organizzate intorno ad alcuni cortili la padrona indiscussa dei quali è di certo la maremmana bianca Noa (Fabio cerca subito di diventare suo amico!).
Qui vive anche la famiglia di lei (in particolare la nonna, maestra culinaria di Giulia e autrice di tante ricette) e, soprattutto, si trova il vero cuore pulsante di tutto: la cucina laboratorio dove vengo accolta appena arrivata.
La prima cosa che mi colpisce è la luce, che entra abbondante nell’ambiente nonostante la giornata nuvolosa. Un grande tavolo in legno, recuperato da un rigattiere e restaurato con amore da Tommaso, occupa il centro dell’ambiente principale, circondato da un numero di sedie sufficiente a far accomodare un bel gruppo di persone.
Quelle, ad esempio, che immagino intente a prendere appunti o impastare con vigore durante le lezioni di cucina, i workshop e i laboratori tenuti periodicamente da Giulia, per italiani e per turisti stranieri alla ricerca dei sapori tradizionali della cucina toscana.
La parete lunga di fondo, proprio di fronte all’ampia vetrata, è invece occupata da una cucina lineare progettata e realizzata su misura – ancora una volta con l’aiuto di Tommaso -, tutta declinata in bianco, legno e dettagli in ferro verniciato nero e ritagliata su uno sfondo di piastrelle dal sapore vintage.
Al centro, una macchia di colore e acciaio interrompe la continuità del bianco. Si tratta del rosso vino di una cucina Bertazzoni da 90 cm, quella della serie Professional dotata di 6 bruciatori e di forno elettrico. Una delle prime domande che faccio a Giulia, mentre, sedute al tavolo, sorseggiamo un tè (e Fabio divora una fetta di torta al cioccolato in assoluto silenzio!) è
ma è difficile da utilizzare per una non professionista della cucina come me?*
*per non professionista intendo che me la cavo solo con i piatti base da mamma, che penso che chiunque di voi che mi state leggendo prepari a occhi chiusi!
La risposta di Giulia mi tranquillizza. La cucina Bertazzoni, quando accessoriata con le funzioni base, è sì super tecnologica, ma rimane comunque capace di assecondare le esigenze di chi, nella sua quotidianità, si mette ai fornelli anche solo per le necessità dei pasti ordinari.

a pranzo nella cucina laboratorio di Giulia Scarpaleggia | la cucina Bertazzoni della serie Professional di Giulia: 90 cm, 6 bruciatori e forno elettrico
Poi, se una è come Giulia, sfrutta la Bertazzoni al massimo (e lei, la cucina, non si tira di certo indietro…).
chiacchiere mentre si sbucciano fave in una cucina laboratorio

chiacchiere mentre si sbucciano fave in una cucina laboratorio
Le fave sono perfette per accompagnare una chiacchierata di primavera. Le sbucci e, man mano, vengono fuori anche le parole. Servono anche a combattere un po’ della timidezza iniziale fra persone che non si conoscono ma che, in un modo o nell’altro, condividono qualcosa.
Quello che condivido con Giulia e Tommaso è il fatto che ci occupiamo di comunicazione, nei rispettivi settori del food e del design, con una passione e una dedizione che non cede più di tanto (direi quasi per niente!) al piacere puro dell’apparire. Nessun selfie documenta la mia visita a Colle Val d’Elsa… 🙂
Juls’ Kitchen è una risorsa concreta per chi vuole approcciare il mondo della cucina toscana tradizionale e anche quella italiana più in generale. Ogni ricetta raccontata e fotografata passo passo da Giulia nella sua cucina laboratorio vive oggi sul blog grazie a un passato di mani e parole che l’hanno sperimentata e tramandata fino a lei e, proprio per questo, ha un valore intrinseco inestimabile.
Giulia e Tommaso sono inoltre attivi nel territorio e partecipano spesso a manifestazioni locali, cedendo all’obbligo delle trasferte milanesi solo quando è strettamente necessario.
Amano la cura del dettaglio, le cose fatte bene, con calma e, proprio per questo, mi raccontano di un tentativo recente: quello di dare un limite al tempo lavorativo nella giornata e nel fine settimana, lasciando spazio alle pause, anche e soprattutto digitali.
Approfitto di queste righe per ringraziare ancora entrambi dell’ospitalità. Mi sono sentita a casa.
design outfit per Bertazzoni | novità, prodotti e storia dell’azienda
Sono felice di raccontare, attraverso le pagine di design outfit,
la storia e le novità di Bertazzoni, azienda leader nel settore cucina.
Un clic sull’immagine e accederete ai contenuti che costruiscono il racconto!
Spero che vi piacciano e vi aiutino a comprendere a fondo l’evoluzione
del design italiano dedicato alla cucina in Italia nel corso degli ultimi anni.
[articolo realizzato in collaborazione con Bertazzoni]