
To see a World in a Grain of Sand | Lonny van Ryswyck e Nadine Sterk di Atelier NL fotografate da Pierre Castignola presso Brabantse Duinen (le Dune del Brabante)
Quando torno da un viaggio dedicato al design e all’architettura, la difficoltà di iniziare il racconto di ciò che ho visto e di cui, magari, mi sono anche un po’ innamorata, è davvero pressante. Il panico da foglio bianco è lì che domina la mia possibilità di mettere mano alla tastiera e scrivere, scrivere, scrivere.
Eppure a un certo punto mi rendo conto di dover cominciare. Lo faccio adesso, tenendo sotto gli occhi le tante foto scattate alla design week olandese, manifestazione che si è chiusa lo scorso 29 ottobre e che ho visitato durante due giorni, intensissimi, a Eindhoven.
Rompo il ghiaccio raccontandovi una delle location più suggestive, ispirazionali e romantiche viste in Olanda: la mostra To see a World in a Grain of Sand curata da Atelier NL.
Ad accogliermi all’Atelier, oltrepassata la porta e una coppia di scaffali in legno chiaro pieni di bottiglie di sabbia di varie forme, materiali e dimensioni, una sorridente Lonny van Ryswyck (a sinistra nella foto di inizio post).
La designer, insieme a Nadine Sterk (a destra), cura fin dal 2010 un’insolita raccolta di granelli di sabbia provenienti da ogni angolo del mondo, dal più vicino al più remoto. Lascio raccontare il significato della raccolta proprio a Lonny; ho registrato le sue parole durante la visita e ne faccio tesoro.
Più avanti aggiungo qualche dettaglio in più perché – UDITE UDITE – il progetto To see a World in a Grain of Sand è aperto a tutti coloro che vogliano parteciparvi!
To see a World in a Grain of Sand | il racconto di Lonny van Ryswyck
[accompagnandoci nella visita dello spazio espositivo principale, che è come lo vedete nella foto qui sopra]
Se guardo a questa collezione di sabbia che è diventata vetro, mi sembra di avere tra le mani un puzzle del mondo.
Ogni tessera è diversa dalle altre e definisce il limite della spiaggia dove la sabbia è stata raccolta, anche attraverso il suo specifico colore. Nella diversità stanno la somiglianza e la vicinanza, proprio come avviene per le persone.
Quest’anno per noi [Atelier NL] è davvero speciale. Siamo ambasciatrici della Dutch Design Week. All’inizio assumere questo ruolo così importante è stato un po’ uno choc per noi. Pensavamo a come poter portare avanti il nostro lavoro di ogni giorno coordinandolo con le nuove responsabilità.
Ma la richiesta degli organizzatori della DDW era ‘far entrare le persone nel nostro mondo‘ e così non abbiamo potuto dire di no. Abbiamo iniziato a far partecipare le persone al nostro progetto ‘To see a World in a Grain of Sand’ e il fatto incredibile è che le foto, i racconti e i campioni di sabbia che abbiamo ricevuto si sono moltiplicati di giorno in giorno.
[sul sito dedicato al progetto il conteggio arriva ormai a 399, ho controllato subito prima di scrivere]
Le persone ci inviano la sabbia raccolta su spiagge con le quali hanno un particolare legame emotivo: quelle che sono state la cornice di un viaggio del cuore, quelle che hanno ospitato il loro matrimonio, ad esempio.
E, allo stesso tempo, le persone hanno iniziato a farsi domande sul progetto e non solo: ‘Mi è permesso raccogliere la sabbia e portarla via con me chiusa in una bottiglia?’ è la domanda più frequente e ci stupisce perché la risposta è strettamente legata al valore inestimabile della sabbia come materiale.
Senza di essa, infatti, non avremmo il vetro, alcuni materiali da costruzione, i microchip, i nostri smartphone. Dobbiamo imparare a pensare alla sabbia come a un materiale prezioso, di cui non si deve abusare nel campo dell’edilizia e non solo. Stiamo lavorando per coinvolgere alcuni artisti in progetti che portino alla sensibilizzazione delle persone rispetto a questo argomento.
E poi c’è, ovviamente, la questione della produzione del vetro. Sul mercato viene richiesto bianchissimo e questo comporta un uso sbagliato e non equilibrato delle risorse.
Qui nell’Atelier vogliamo far vedere che è possibile pensare al vetro anche come a qualcosa di colorato e di specificamente legato a un luogo, perfetto nella sua imperfezione e capace di raccontare una storia, un luogo, una persona.
To see a World in a Grain of Sand | come partecipare
Il progetto To see a World in a Grain of Sand è aperto a chiunque abbia voglia di parteciparvi, raccogliendo sulla propria spiaggia del cuore un campione di sabbia e aspettando di vedere come, attraverso la cottura e la trasformazione in vetro, emergano le specificità del luogo.
Vi segnalo qui di seguito due link per capire meglio di cosa si tratta e come partecipare (io sono già pronta con la mia bottiglia!):
ispirazione e sviluppi | come inviare il proprio campione
To see a World in a Grain of Sand | tutte le immagini della mostra
To see a World in a Grain of Sand | curiosità
Sapete che il titolo del progetto ricalca quello di una poesia di William Blake?
Ve la riporto qui di seguito 🙂
To see a World in a Grain of Sand
And a Heaven in a Wild Flower,
Hold Infinity in the palm of your hand
And Eternity in an hour.
A Robin Redbreast in a Cage
Puts all Heaven in a Rage.
A dove house fill’d with doves and pigeons
Shudders Hell thro’ all its regions.
A Dog starv’d at his Master’s Gate
Predicts the ruin of the State.
A Horse misus’d upon the Road
Calls to Heaven for Human blood.
Each outcry of the hunted Hare
A fiber from the Brain does tear.
He who shall train the Horse to War
Shall never pass the Polar Bar.
The Beggar’s Dog and Widow’s Cat,
Feed them and thou wilt grow fat.
The Gnat that sings his Summer song
Poison gets from Slander’s tongue.
The poison of the Snake and Newt
Is the sweat of Envy’s Foot.
A truth that’s told with bad intent
Beats all the Lies you can invent.
It is right it should be so;
Man was made for Joy and Woe;
And when this we rightly know
Thro’ the World we safely go.
Every Night and every Morn
Some to Misery are Born.
Every Morn and every Night
Some are Born to sweet delight.
Some are Born to sweet delight,
Some are Born to Endless Night.
William Blake, Fragments from Auguries of Innocence