
I rami degli alberi e delle valli, in Trentino, disegnano il territorio. È una lezione che ho appreso da bambina quando, con le pedule ai piedi, i pantaloni in velluto a coste stretti alle ginocchia e un paio di spessi calzettoni in lana (ricordo ancora il prurito, accidenti!), mio papà mi portava a camminare in montagna. A otto anni avevo imparato come il respiro e il passo possano regolare le misure, di tempo e di spazio, e come sia facile, concentrandosi su di loro, dimenticare il resto, facendolo scorrere in una dimensione parallela, più frettolosa e meno importante.
Questa, forse, è stata la mia prima esperienza del benessere, ma quella volta non avevo gli strumenti per riporla nel giusto cassetto della consapevolezza. Oggi, a più di quarant’anni, lo so con certezza. Fatto sta che con il tempo, per una serie di circostanze che non sto a raccontarvi, mi sono un po’ allontanata da questa montagna che amavo e conoscevo, proprio come un’amica. E così, quando ho ricevuto un invito a trascorrere un weekend in Val di Fiemme, non mi sono concessa neanche due minuti per rispondere: sì, e con tutta la famiglia!
Il 22 marzo scorso, programmando una partenza intelligente a prova di traffico del venerdì, ci mettevamo in viaggio; Samuele alla guida, io navigatore e, sul sedile posteriore, Fabio e Francesco immersi nella lettura di Topolino. Da Roma a Moena, località montana di cerniera tra la Val di Fiemme e la Val di Fassa, sono più di 600 chilometri. Passano veloci, però, se sai che stai per trascorrere un weekend in bella compagnia.
Promotori dell’iniziativa, gli amici di Starpool, azienda di Ziano di Fiemme fondata da Ardelio Turri nel 1975 (praticamente siamo coetanee!), specializzata in sistemi e prodotti per il benessere a tutto tondo. Parlo di sauna e bagno di vapore, ma anche di strumenti evoluti per integrare la cura del corpo con quella della mente; vi racconto tutto meglio più avanti nell’articolo. A condividere con noi l’esperienza in Val di Fiemme Carlotta e Davide di unprogetto, Elisabetta di MaisonLab e Simona di BesideBathrooms.
Tenendo come base per la notte l’accogliente Hotel Foresta di Moena, abbiamo trascorso due giornate alla scoperta dell’esperienza benessere di Starpool, profondamente legata al territorio e organizzata in una serie di tappe che, al di là del momento del toccare con mano vissuto in azienda a Ziano, si sono snodate per strade, musei e apprezzatissime pause gastronomiche. Ora ve le racconto tutte.
Starpool e la cultura del benessere
la mia esperienza con lo sp.a_system

Il weekend dedicato al benessere organizzato per noi da Starpool ha avuto inizio proprio in azienda a Ziano di Fiemme. Una parte della sede è adibita a vero e proprio centro benessere, aperto ai dipendenti e agli esterni, a patto di prendere appuntamento con un po’ d’anticipo. Questo vuol dire che, se capitate in zona, potete vivere la stessa esperienza che sto per raccontarvi ❤
Dopo una breve presentazione degli spazi e dei prodotti, ho potuto sperimentare il percorso Relax dello sp.a_system di Starpool che – ve lo dico con totale sincerità – è stato capace di vincere la mia diffidenza verso sauna & co. Spiego. Sono una con la pressione bassa, medio – claustrofobica, ansiosa e sempre di corsa e, ogni volta che mi è capitato di sperimentare momenti di benessere, non sono mai riuscita a godermeli del tutto. C’era sempre qualcosa che stonava, mi distraeva e non mi faceva stare completamente a mio agio.
Il classico, ad esempio, è quando mi hanno invitato a qualche addio al nubilato in SPA e io, piuttosto, avrei preferito andare dal dentista 😀
Ebbene, da Starpool ho capito che, con tutta probabilità, il problema non ero stata io, ma come, fino a quel momento, mi era stata proposta e organizzata l’esperienza benessere: non con i tempi e i modi giusti, a quanto pare.

Lo sp.a_system di Starpool propone quattro diverse esperienze benessere studiate su misura per altrettante esigenze ed è intuitivo e semplice da gestire anche per i dummies e gli (ex) scettici come me. Funziona così:
- si sceglie uno dei quattro braccialetti colorati (quelli della foto qui sopra). Ciascuno corrisponde a una specifica sequenza di esperienze (sauna, bagno di vapore, percorso Kneipp, riposo e così via) legata a diversi desideri: energizzare (braccialetto rosso), purificare (giallo), tonificare (verde) e rilassare (blu)
- si entra nello spazio che ospita le varie attrezzature e, seguendo le indicazioni riportate in sequenza sul proprio braccialetto, si inizia a vivere la propria esperienza personalizzata. Nel caso del percorso blu Relax il primo passo è una breve doccia, a cui seguono 15 minuti di sauna, un momento di freddo intenso (nel mio caso una frizione con il ghiaccio, piacevolissima dopo il caldo secco!) e così via, con tanto di piccoli trattamenti estetici fai da te e momenti di riposo accompagnati da cioccolatini aromatizzati a tema
Io, durante il percorso, ho avuto come prezioso tutor il personale di Starpool (che non finirò mai di ringraziare!), ma l’esperienza è pensata per essere vissuta in totale autonomia, regalando reali benefici perché strutturata sulla base di specifici dati scientifici.







Zerobody e Nuvola: galleggiare, coccolati da mani esperte

Il progetto Zerobody è stato presentato nel 2016, rivoluzionando il concetto di accessibilità ai trattamenti per il benessere del corpo e della mente per due principali motivi:
- il primo è legato a un fatto pratico: Zerobody è infatti un lettino per il dry floating, il galleggiamento asciutto, che non richiede il contatto diretto del corpo con l’acqua. Questo permette a chiunque di utilizzarlo anche indossando i vestiti, ampliando pressoché all’infinito gli spazi in cui è possibile utilizzarlo per regalarsi dei momenti di relax; penso alle sale d’attesa degli aeroporti e delle stazioni, ad esempio
- il secondo, invece, riguarda il legame del progetto con la tecnica di meditazione Mindfulness; l’esperienza di Zerobody, a scelta dell’utente, può essere coordinata con un percorso di meditazione fruibile attraverso un’apposita app. Io l’ho provata e devo dire che, a parte la difficoltà iniziale di lasciarmi andare, è stato tutto molto piacevole (vorrei il lettino Zerobody a casa, insomma)
So che è difficile immaginare Zerobody senza averlo davanti e poterlo sperimentare ma, per descrivervelo in modo semplice, posso dire che è una sorta di grande materasso semitrasparente ad acqua, dotato di un piano di appoggio rigido che, durante l’esperienza, viene calato in basso e consente l’abbraccio totale del corpo. La sensazione, all’interno, è di essere cullati, sospesi e leggeri, in assenza di gravità.
Da provare; io l’ho fatto sotto la guida preziosa di Stella Rossi della Marketing Floating Division di Starpool. Se come me abitate a Roma, potete testare Zerobody al centro benessere del Trilussa Palace Hotel a Trastevere.
Nuvola, Battista e Soffio: galleggiamento ed estetica

Il trio di attrezzature Starpool Nuvola + Battista + Soffio, che ho testato in coppia con Simona di BesideBathrooms, alternandoci per ricevere i diversi trattamenti, rappresenta una sorta di evoluzione di Zerobody, in grado di inserire nel momento benessere anche una buona parte di trattamenti cosmetici. Vi spiego subito perché:
- Nuvola è un letto che offre la possibilità del galleggiamento asciutto (proprio come Zerobody) ma, come plus, integra attività di piccoli massaggi e scrub eseguiti da personale specializzato (non può quindi essere fruito da vestiti, insomma, ma è un vero e proprio strumento da SPA)
- Soffio è un lettino con materasso ad acqua, più rigido di Nuvola ma super confortevole, che può essere utilizzato per trattamenti cosmetici più approfonditi e veri massaggi (piacevolissimi, molto più che sul solito lettino da estetista a cui penso che siate abituati)
- Battista è un insostituibile aiutante di Nuvola e Soffio: nei suoi ampi e comodissimi cassetti trovano posto cosmetici, sassi caldi e altri strumenti legati alle attività che possono essere eseguite sui lettini
[un grazie speciale a Francesca Eccel, Maria Chiara Vanzo, Sabrina del Favero e Stella Rossi di Starpool per il tempo trascorso insieme]
non solo SPA: le altre tappe del weekend con Starpool

Non di sola SPA vivono le blogger 😀
Come vi dicevo all’inizio dell’articolo, il weekend in compagnia degli amici di Starpool non si è limitato alla visita in azienda e all’esperienza benessere, anzi. Qui di seguito, per chiudere questo racconto di viaggio, quattro tappe da non perdere se programmate una visita in Val di Fiemme.

Una passeggiata per Moena. So che è proprio al limite della Val di Fassa, almeno dal punto di vista amministrativo, ma se siete in zona vale assolutamente un pomeriggio di sole e passi lenti, circondati da un panorama magnifico. Super instagrammabile, anche, sapevatelo.

A Cavalese, una visita al Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, istituzione antichissima, risalente al XII secolo, che ancora oggi si fa carico dell’importante compito di gestire il patrimonio boschivo della Valle, identificativo del territorio e della sua cultura.

Una cena allo Chalet 44 Alpine Lounge, inaugurato nell’inverno 2018 dopo l’intervento di ristrutturazione curato da Luca e Annalisa Guadagnini e situato nella Ski Area Alpe Lusia, a quota duemila. Un ambiente alpino moderno ma caldo e accogliente, vestito con materiali della tradizione locale. In inverno si raggiunge in motoslitta 🙂

Ancora a Cavalese, la scoperta del Museo di Arte Contemporanea. Un luogo inaspettato, curato da Lionello Vanzo, che all’interno racchiude opere che parlano del rapporto tra uomo e natura, come le installazioni di Walking in Beuys Woods di Hannes Egger (la mia foto qui sopra l’ha scattata Davide sulle scale del Museo).
dalla Val di Fiemme al Fuorisalone
un’installazione di Piuarch alla Statale ricorda il disastro della Foresta dei Violini dell’ottobre 2018

Ne avete avuto sicuramente notizie dal web o dalla TV: nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2018 la Val di Fiemme e la nota Foresta dei Violini del Parco Naturale di Paneveggio sono stati investiti da raffiche di vento fortissime e devastanti, uniche nella storia, che in poche ore hanno distrutto gran parte del prezioso patrimonio boschivo locale. Un disastro ambientale che, ancora oggi, lascia un segno visibile esteso e doloroso, nonostante i tempestivi interventi di recupero in atto fin dal giorno successivo all’accaduto.
Al Fuorisalone, nel cortile dell’Università Statale di Milano, un’installazione curata dallo studio Piuarch nell’ambito dell’evento Interni Human Spaces, ha ricordato la tragedia, raccontando l’importante legame tra uomo, natura, territorio, risorse. Per la realizzazione della struttura temporanea è stato utilizzato il legno di alcuni alberi di abete rosso sradicati dal vento. Proprio questo legno viene tradizionalmente impiegato per realizzare le casse armoniche dei violini; da qui il legame dell’installazione con la musica, presente con una serie di concerti tenuti nel corso della design week.
Il concept illuminotecnico, parte integrante del progetto dell’installazione, è stato realizzato con diversi proiettori di L&L Luce&Light, disposti in modo da esaltare il carattere drammatico e rievocativo del fascio di tronchi.