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Mentre Andrea [Lupi] mi raccontava il fatto, già me lo immaginavo nella mia testa. Lui che, nel pomeriggio caldo e assolato del 10 luglio scorso fa una telefonata veloce a Fabio Calvi e Paolo Brambilla per invitarli a progettare il nuovo showroom antoniolupi a Cerreto Guidi, a qualche chilometro da Firenze e da Empoli.
E poi, alla fine di questo settembre 2019, l’apertura dello spazio nella sua nuova veste, arricchita dallo styling di Paola Pastorini, rigoroso e, allo stesso tempo, morbido e avvolgente.
Facciamo due conti insieme: da luglio a settembre quanti mesi sono? Due, a cui aggiungiamo una quindicina di giorni per fare il conto preciso dall’inizio alla fine dei lavori. Sa di incredibile (e forse lo è), ma lo showroom antoniolupi è, oggi, fatto, finito e visitabile su appuntamento, se volete.
Io ho avuto la mia visita privata, calma e silenziosa, lo scorso 18 ottobre. È stata una di quelle occasioni in cui mentre si vedono cose belle, se ne imparano altre, unendo l’aspetto più emozionale ed estetico della scoperta a quello, prettamente concreto, che aiuta chi progetta a inquadrare le novità in uno schema di applicabilità reale a un contesto, domestico e non solo.
In questo senso dico che la visita è stata istruttiva e che, in particolare, sono tornata a casa con tre nuovi tasselli da inserire nella realtà di antoniolupi così come ve la sto raccontando qui su queste pagine.
come nascono i progetti e i prodotti antoniolupi
lavorando sulle emozioni

Io lavoro molto sull’emozione dell’oggetto da possedere. Così esordisce Andrea Lupi quando, entrata in showroom antoniolupi a Cerreto Guidi, la mia vista si apre sull’ampia vasca frontale che ospita una scenografia costruita con getti ed effetti cromatici azionati dai soffioni. Ognuno di questi, appunto, è studiato e ingegnerizzato per adempiere a una specifica funzione e per scatenare un’emozione.
Abbiamo parlato dei soffioni e dei rubinetti antoniolupi in un articolo dedicato (basta un clic sul link qui di seguito!), con un’attenzione particolare ai dispositivi studiati per il risparmio idrico.

Accanto, a bordo vasca, un lavabo Vortice di Paolo Ulian, scomposto nei suoi quattordici anelli e ricomposto nella sua sagoma tortile, porta l’invenzione di Intreccio a una maestria di lavorazione del marmo ancora superiore.
Il lavabo, una novità recentissima, riduce al minimo l’uso del materiale naturale ed estremizza le sue potenzialità d’uso. E – cosa che piacerà agli installatori oltre che ai progettisti – pesa solo un’ottantina di chilogrammi, contro i circa duecento dei lavabi monoblocco in marmo (Introverso e Controverso, solo per citarne due).
Già dall’ingresso allo showroom, dunque, mi è chiaro come i diversi prodotti nascano sulle scie, perfettamente parallele, delle esigenze e delle emozioni. Questo presupposto progettuale si traduce, nell’architettura dello spazio espositivo, in una serie di stanze che, legate una all’altra, definiscono una Galleria.
Del concept della Galleria antoniolupi vi ho raccontato al mio rientro dal Salone del Mobile di Milano 2019, dove l’azienda ha presentato le sue novità lungo un percorso espositivo costituito da cinque stanze tematiche, progettate da Calvi Brambilla e arricchite dallo styling di Paola Pastorini.
Ciascuno spazio dello showroom, più o meno ampio e più o meno aperto verso i percorsi principali, è definito da una palette cromatica a cui mi riprometto di attingere a piene mani per i miei prossimi progetti di interior. È infatti attualissima e del tutto efficace nel suo ruolo di cornice per i prodotti ma, allo stesso tempo, è equilibrata di per sé e capace di aggiungere un capitolo importante alla storia dell’azienda, con cui è del tutto coerente.
Qui di seguito vi lascio in compagnia di qualche scatto che ho realizzato durante la mia visita. Mi sembra che non ci sia modo migliore per raccontarvela.





curando materiali e finiture fin nei minimi dettagli

A quello che ho potuto vedere, la realizzazione dei prodotti antoniolupi avviene a richiesta, seguendo gli ordini inoltrati dai clienti e impegnando uno spazio in magazzino davvero minimo. Questo perché ciascun mobile, lavabo, vasca o accessorio può essere personalizzato nei suoi vari aspetti ed elementi, per rispondere pienamente alle esigenze dell’utilizzatore finale.
Ma perché vi sto parlando di produzione mentre siamo qui incantati davanti alle immagini dello showroom antoniolupi? Semplice. Perché tutto quello che vedete è il risultato di un progetto e di un percorso creativo ben precisi che si sviluppano grazie a un’attenzione per i materiali e i dettagli che non potrei definire altro che maniacale. E per me questa è una qualità inestimabile.
Vediamo come questa cura speciale si traduce nella concretezza dei vari progetti e cosa è capace di determinare.
dall’entry level alla fascia massima: una questione di scelte, con la stessa qualità di base

Con Andrea Lupi ho parlato a lungo di una questione che sento molto vicina e importante: quella del prezzo in relazione alla qualità. Opinione comune vede i prodotti antoniolupi indissolubilmente legati a una fascia di mercato molto alta, inaccessibile a persone normali come voi e me.
Eppure la realtà dello showroom non racconta la stessa storia. Tutto dipende dalle scelte che il cliente può fare per calibrare il prodotto sulla base della propria disponibilità, senza rinunciare al design e a materiali e finiture di alta qualità.
Vi faccio un paio di esempi concreti così da spiegare in modo più chiaro questo punto.
Prendiamo la vasca Reflex, realizzata in resina trasparente Cristalmood (ve l’avevo mostrata durante la mia visita a ISH Francoforte lo scorso marzo 2019). Siete perdutamente innamorati della sua forma ampia e morbida e, se avete avuto occasione di accarezzare la sua superficie, della sensazione tattile che è capace di comunicare?
Sappiate che, se la versione trasparente costituisce il top di gamma, esiste nel catalogo antoniolupi un’altra vasca pressoché identica ma molto più accessibile dal punto di vista economico, in grado di accontentare anche i design lover più entusiasti.
Non è trasparente ma opaca e, volendo, può essere colorata sulla sua superficie esterna. Si chiama Reflexmood ed è realizzata in materiale composito Flumood, sviluppato in esclusiva dall’azienda fiorentina.


Secondo prodotto test: un nuovo mobile lavabo, dotato di cassettoni ben organizzati, che Nevio Tellatin ha studiato per antoniolupi. Non è ancora a catalogo, ma si chiamerà Binario e sarà disponibile in due versioni: 03 e 12, come i millimetri del passo delle doghe che caratterizzano frontale e fianchi.
Sapete che per lo stesso prodotto scegliere di abbinare il frontale a doghe con dei fianchi lisci abbatte sensibilmente il costo rispetto alla versione a tutte doghe? Eppure dietro alla lavorazione di entrambe le versioni c’è la stessa perizia tecnica che evita che il legno si imbarchi e mantenga inalterata la forma.

reinterpretando le funzioni e assegnando nuove forme: un separé nello showroom antoniolupi

I progetti vengono sviluppati cercando di capire se le cose possono essere usate in modo diverso. Da antoniolupi si lavora così ed è per questo che, quando vedi in una delle stanze dello showroom un separé che non avevi mai notato prima, ti chiedi di cosa possa essere l’inizio.
Il separé in questione è quello che vedete in fondo nella foto scattata in showroom. Le cerniere che articolano i tre pannelli in MDF sono in acciaio lucidato così a fondo da diventare quasi specchi (e non è detto che non lo diventino, chi lo sa).
Questo progetto, sviluppato da Calvi Brambilla, è l’inizio di qualcosa che si configura come una sorta di sistema indipendente capace di creare un angolo bagno ovunque lo si desideri. Non pensate sia possibile, ad esempio, ancorare un piccolo lavabo a uno dei pannelli e lasciare che il proprio asciugamani sia lì pronto ad aspettarci appoggiato a uno degli intagli curvi superiori?
Tutto sta nel pensare gli oggetti in modo nuovo, assegnando funzioni e adattando le forme alle esigenze di una stanza da bagno moderna.
[articolo realizzato in collaborazione con antoniolupi]