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C’era una volta la parete attrezzata. C’era una volta, negli anni ’90 e 2000, la parete attrezzata che, se avevi una casa moderna, dovevi obbligatoriamente inserire in soggiorno, più per seguire le tendenze del momento che (forse) per reali necessità contenitive e d’arredo.
Divisori verticali e mensole in cartongesso, sportelli filo-muro, ingegnose lavorazioni da falegname e l’Ikea che tutto risolve si sono succedute nel tempo e nelle case per attrezzare pareti che, semplicemente, dovevano rispondere a precise esigenze funzionali ed estetiche. Io stessa, come architetto, ammetto di aver sperimentato un po’ tutte queste soluzioni, raggiungendo risultati a volte più, a volte meno soddisfacenti. Negli ultimi dieci anni, complici anche le ricerche che il blog si porta dietro tra fiere ed eventi del settore design e architettura, ammetto però di aver studiato di più.
Nei miei lavori di interior design le pareti, da semplici parti dell’involucro di un ambiente, sono diventate mie fedeli alleate per raccontare una storia, per vestire la casa di colori, volumi, texture e, soprattutto, per tradurre in concreto sogni e desideri delle persone che mi chiamano per dare vita ai loro progetti.
Questo approccio si porta dietro una conseguenza importante: amo lavorare con aziende capaci di dare risposta, con i loro prodotti, alle necessità di sartorialità, versatilità e adattabilità della casa moderna. Una di queste è Caccaro, che già conosco fin da tempi non sospetti (tempi senza blog e social, intendo) per le bellissime armadiature che mi è capitato più volte di inserire nei miei progetti di ristrutturazione. In azienda, sotto la direzione artistica di Monica Graffeo, c’è stata recentemente una piccola, positiva rivoluzione. Curiosa di scoprirla, sono andata a trovare Caccaro al Supersalone 2021. Ecco qui sotto cosa ho trovato.
Wallover, il nuovo concetto di parete attrezzata di Caccaro


Wallover – questo il nome di una delle ultime novità in casa Caccaro – è una famiglia di elementi contenitori verticali e orizzontali con cui, in pratica, si può fare quello che si vuole. Per spiegare meglio come funziona il sistema faccio un esempio facile per tutti.
Immaginiamo di avere a disposizione un sacchetto di mattoncini LEGO di varie forme, dimensioni e colori e di comporli sulla base (quella classica verde, sono sicura che almeno una volta ci avete giocato!). Trasponendo questo lavoro sul piano dell’interior design possiamo dire che la parete è come la base verde, mentre i mattoncini LEGO sono gli elementi della collezione Wallover.
Tutto chiaro? Penso che la risposta possa essere un po’ sì, un po’ no e allora vado avanti a raccontarvi di Caccaro. Anzi, faccio così: prendo una delle foto scattate alla parete allestita al Supersalone e la scompongo/analizzo/ricompongo con voi.
ingredienti per una perfetta parete attrezzata moderna

Il sistema Wallover di Caccaro è composto da una serie di elementi, chiusi o a giorno, che possono essere liberamente combinati sulla superficie della parete fino a formare una composizione che possa soddisfare le nostre esigenze contenitive, ma anche estetiche e persino di puro equilibrio e ritmo. Nella foto qui sopra ho evidenziato ciascuna tipologia di elemento:
- le basi, elementi contenitori installabili sia a terra che sospesi, che possono essere rifiniti con top e fianchi coordinati
- i pensili, disponibili sia a geometria orizzontale che verticale, componibili pressoché all’infinito e rifiniti con giunzione a 45°
- i pilastri, elementi verticali indipendenti che, oltre che a parete, possono essere installati a centro stanza come veri e propri elementi architettonici, di divisione funzionale tra due ambienti
- le librerie e i vani a giorno completano la composizione donandole ritmo e dinamismo grazie al gioco di pieni e vuoti
- la boiserie, elemento di rivestimento della parete, capace di caratterizzare una sua porzione rispetto all’altra grazie alla variazione di texture e colore
- la cornice TV, un elemento che apprezzo particolarmente perché, quando progetto un soggiorno, pongo sempre molta attenzione nella collocazione dello schermo e nel trattamento delle superfici che lo circondano
Qui di seguito trovate altri scatti dal Supersalone, in particolare dei pilastri, contenitori verticali a terra, che, come spero si capisca, possono essere utilizzati come veri e propri divisori semi-permeabili tra uno spazio e l’altro della casa e accessoriati all’interno per servire sia la zona giorno che la camera da letto.
Ancora più sotto trovate uno schema sintetico degli elementi del sistema Wallover, giusto per avere un’idea della base progettuale a disposizione per il disegno di una parete più o meno complessa.



colori e materiali: personalizzazione al dettaglio

Ammetto, dopo aver sfogliato il catalogo tecnico di Wallover, di essere rimasta letteralmente travolta dalle infinite possibilità compositive offerte dalla collezione. Oltre all’attenzione maniacale per i dettagli, infatti, Caccaro propone per i diversi elementi ben sei diverse tipologie di finitura. Ve le racconto brevemente in elenco e poi per immagini; credo che il secondo racconto sarà ben più efficace del primo, perché più immediato e potenzialmente generatore di suggestioni.


Andiamo con l’elenco:
- i laccati sono di così tanti colori che potrei utilizzare anche solo questi per comporre la palette di un mio lavoro di interior design; c’è davvero l’imbarazzo della scelta (se non ci credete date un’occhiata alle foto del campionario di seguito nell’articolo) e, in più, la superficie è disponibile sia opaca che lucida spazzolata
- i lamè sono invece morbidi e setosi al tatto e raccontano una storia cromatica morbida e delicata, in grado di interagire con la luce e l’ombra e di sottolineare volumi e profondità degli elementi progettuali di Wallover
- passando invece ai materiali e agli effetti materici abbiamo:
- le essenze di legno, che variano da un luminosissimo Rovere, al calore del Noce e a un più scuro e rigoroso Eucalipto
- le finiture Kera, che riprendono l’effetto naturale ed elegante della pietra (presenti anche nella configurazione di Wallover al Supersalone)
- i riflessi metallici della palette Oxid (attualissima in particolare per il Rame e il Bronzo, caldi e avvolgenti)
- la trasparenza del vetro, modulata dalla versione Extrachiaro a quella più opaca e filtrante Fumé
La combinazione delle finiture per le diverse parti degli elementi di Wallover (frontali, struttura, divisori ecc.) ha senz’altro bisogno del supporto dell’azienda per la configurazione sartoriale e questo, senz’altro, è un punto a vantaggio del sistema. Nessuna parete Wallover, infatti, è uguale a un’altra e a progetto finito promette di dare risposta a tutte le esigenze personali individuate in fase iniziale.




non solo living: idee per utilizzare una parete attrezzata in casa
Chiudiamo questo lungo racconto sul sistema Wallover con una carrellata di proposte concrete che riguardano l’utilizzo della parete attrezzata in diversi ambienti della casa. Wallover, infatti, non è solo per il living.
Le sue caratteristiche di modularità, componibilità ed estrema possibilità di personalizzazione fanno sì che possa trovare spazio anche nella zona notte, nell’home office e in ingresso, definendo un fil rouge progettuale che, pur mantenendo costanti alcune caratteristiche, risulta vario e sorprendente a ogni prospettiva.
Rubo alcune immagini dal catalogo di Caccaro per dare un’idea concreta di quello che ho raccontato.





Per ulteriori approfondimenti su Wallover vi consiglio di visitare la pagina dedicata sul sito. Il racconto delle novità Caccaro prosegue inoltre sul mio account instagram, tra le stories aggiornate e in evidenza.
[articolo realizzato in collaborazione con Caccaro]