Dal 24 al 28 ottobre scorso ho fatto un viaggio, invitata dal German National Tourist Board.

Sapete quando nella casella di posta arriva lei, la e-mail inaspettata, capace di trasformare 🙁 in 🙂 ? Ecco, quando mi è arrivato l’invito al viaggio, la reazione è stata proprio questa. Il motivo dell’invito, infatti, non poteva essere più legato a tutto quello che ho studiato per anni e, nel tempo, sono riuscita a fare mio, come parte imprescindibile della formazione di architetto prima e di blogger di design e architettura poi.

Ve lo dico, siete pronti? Il centenario del Bauhaus. Del B A U H A U S, capito? Sono sicura che, se siete miei colleghi, a leggere questa parola non potete non catapultarvi idealmente nella realtà scoperta all’interno delle pagine dei libri di Storia dell’Architettura, tra righe dedicate agli albori del Movimento Moderno e immagini scattate a edifici simbolo che hanno fatto crescere e diventare grandi molti degli architetti dei quali leggiamo ora sulle riviste di settore.

Uno di questi edifici, naturalmente, è la scuola di Dessau, realizzata nel 1925 su progetto di Walter Gropius e caratterizzata, su una delle sue facciate, dalla celebre scritta in verticale sotto la quale non ho resistito a farmi scattare una foto (un grazie particolare, per questo, alla bravissima Margaryta Bushkin, aka Muccitas, che ho conosciuto proprio durante il viaggio).

Magari siete degli appassionati di font e calligrafia e sopra avete letto le due parole scritta e Bauhaus una dopo l’altra e subito vi sono venuti gli occhi a ❤ In occasione dei 100 anni del Bauhaus, Adobe, in collaborazione con il noto designer e creatore di caratteri tipografici Erik Spiekermann, ha promosso il progetto The Hidden Treasures Bauhaus Dessau, digitalizzando e rendendo disponibili per gli utenti Adobe Creative Cloud Free una serie di cinque alfabeti storici creati e lasciati incompiuti da alcuni maestri del Bauhaus a seguito della chiusura della scuola nel 1932. Dei semplici frammenti tipografici sono diventati, grazie a questa iniziativa, set Typekit completi, da utilizzare liberamente nei nostri lavori. Io li ho già attivati, e voi?

Ma, dopo la parentesi tipografica, torniamo al motivo per cui state leggendo queste righe sul mio viaggio in Germania tra i luoghi del Bauhaus. Ci ho pensato e ripensato e, alla fine, sono arrivata a questa conclusione, anche grazie al conforto dei vostri commenti al piccolo sondaggio facebook di qualche giorno fa:

il modo migliore per utilizzare appunti e foto del mio viaggio è costruire una piccola guida ai luoghi del Bauhaus che, nel corso del 2019, saranno interessati da un calendario di eventi straordinari, studiati per valorizzare ogni aspetto della scuola del Bauhaus, rintracciandone le origini e studiando la sua continuità ai giorni nostri e nel futuro 

Inoltre, questa guida:

  • è organizzata come un elenco di luoghi visitabili disseminati tra la Turingia (la regione in cui si trovano Weimar, Gera, Jena e altri ancora) e la Sassonia (dove si trova Dessau), lasciando spazio a integrazioni future (chissà, magari tornerò presto in Germania…)
  • rispecchia un viaggio riproducibile: non alberghi esclusivi e lussuosi, ristoranti stellati e trasporti eccezionali, ma un vero itinerario per appassionati di architettura, design e arte che, con solo un po’ di organizzazione e un piccolo budget a disposizione, è possibile replicare (e tenete presente che io di solito viaggio con compagno e due bimbi al seguito e quindi sì, è adatto anche a loro!)
  • non è esaustiva. L’eredità del Bauhaus è immensa e multiforme e pretendere di scriverne in modo completo è impossibile. Quello che state per leggere è il risultato di una cernita attenta, con tutti i limiti e la soggettività del caso 🙂
  • sarà corredata man mano da altri post di approfondimento specifici, quindi tenetela d’occhio e nel tempo, come il vino, migliorerà!

 

E ora, non ci resta che partire.

organizzare le tappe del viaggio a tema Bauhaus

Per arrivare ai luoghi del Bauhaus disseminati per la Turingia e la Sassonia vi consiglio di muovervi così:

in aereo fino a Flughafen Frankfurt am Main, che è l’aeroporto principale di Francoforte e non Hahn (qui volano le maggiori compagnie low cost, ma la sua posizione è davvero molto scomoda per questo viaggio)

in treno fino a Weimar. Il tragitto dura circa 3 ore e prevede un cambio a Erfurt, cittadina a pochi chilometri da Weimar (per il biglietto vi consiglio di cercare su trainline). Importante: la stazione dei treni all’aeroporto di Francoforte si trova sotto il terminal 1 ed è raggiungibile seguendo le indicazioni long distance train, che sono presenti ovunque e visibili chiaramente. Non potete perdervi!

a Weimar potete facilmente noleggiare un’auto e, dopo averla visitata il lungo e in largo (bastano due giorni pieni), raggiungere Jena (22 km). Da Jena, dove vi consiglio di pernottare, potete spostarvi a Gera (43 km) e poi raggiungere Dessau (140 km), la tappa più densa e impegnativa del viaggio (mettete pure in conto un paio di notti). Da qui potete infine raggiungere Berlino, decidendo se trascorrervi qualche giorno o volare verso casa (125 km da Dessau a Tegel), lasciando l’auto noleggiata direttamente all’aeroporto.

Per i pernottamenti posso segnalarvi:

WeimarHotel Russischer HofHotel Anna Amalia (raggiungibili comodamente a piedi dalla stazione in 10 minuti) e Hotel Elephant (sulla piazza del mercato)

Dessau: qui vi suggerisco un pernottamento d’eccezione, da vero/a Bauhäusler! È infatti possibile pernottare all’interno della Prellerhaus, l’edificio del 1926 che ospitava gli atelier di molte delle figure celebri della scuola di Dessau. Alcuni atelier sono stati restaurati e ricostruiti, anche con l’inserimento di copie degli arredi dell’epoca. Ne ho visitato uno e dovete credermi se vi dico che l’atmosfera è unica, a dispetto del carattere spartano dell’interno. Trovate qui tutte le informazioni utili sulle varie disponibilità, i prezzi e le modalità di prenotazione.

Weimar

i luoghi del Bauhaus

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Weimar è dove tutto ebbe inizio.

Siamo nel 1919 e Walter Gropius, architetto di Berlino classe 1883 formatosi nello studio di Peter Behrens, accoglie un’eredità importante: quella della Kunstgewerbeschule, la Scuola d’Arte Applicata fondata nel 1906 proprio a Weimar da Henry van de Velde. Quando, nel 1915, l’architetto belga viene allontanato perché straniero, Gropius, su direttiva del Ministero di Stato del Granducato di Sassonia, accorpa la Kunstgewerbeschule alla preesistente Accademia di Belle Arti, aggiungendo al nuovo progetto di scuola una sezione specificamente dedicata all’architettura.

Il Bauhaus di Weimar nasce quindi come la sintesi di diverse discipline, per le quali la didattica è organizzata più in laboratori che in lezioni frontali (gli stessi insegnanti sono chiamati maestri e non professori). Alle cattedre si avvicendano negli anni molti nomi importanti dell’epoca: Paul Klee, Wassily Kandinsky, Oskar Schlemmer e László Moholy-Nagy, solo per dirne alcuni.

Resta nella storia l’esposizione del 1923, visitata da ospiti provenienti da ogni parte d’Europa e focalizzata sulla presentazione di un progetto particolare: quello della Haus Am Horn di Georg Muche (scorrete avanti nella guida per maggiori dettagli).

Gli anni successivi segnano il montare di sempre maggiori conflitti politici e sociali che costringono Gropius, nel 1925, a spostare la sede del Bauhaus da Weimar a Dessau.

Bauhaus-Universität

Entrambi gli edifici che costituiscono il nucleo storico della scuola del Bauhaus di Weimar vennero realizzati su progetto di Henry van de Velde. L’edificio principale è quello che, probabilmente, ricordate per la serie di ampie vetrate aperte all’ultimo piano in facciata, a rigirare su parte della copertura a falda, e per la scala a pianta ovale che, dalla hall centrale, conduce a tutti i piani dell’edificio. Da non perdere la visita all’ufficio di Gropius, realizzato in occasione dell’esposizione del 1923 e ricostruito nel 1999. Il secondo edificio, che in origine accoglieva gli spazi della Scuola d’Arte e Mestieri, mostra invece, lungo la scala, parte della ricostruzione del celebre murale di Oskar Schlemmer, che insegnò a Weimar a partire dal 1921. La scuola ha assunto il nome di Bauhaus University nel 1996 ed è organizzata in quattro dipartimenti: architettura, ingegneria civile, design e media. L’edificio detto atelier, caratterizzato da un’ampia copertura in vetro e realizzato nel 1886, ospita oggi il centro d’informazioni per i visitatori del Bauhaus. Proprio lì dovete andare per prenotare la vostra Bauhaus Walk!

Bauhaus Museum Weimar

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Aprirà al pubblico il 6 aprile 2019 il nuovo museo dedicato al Bauhaus, che ospiterà l’intera collezione della scuola di Weimar finora custodita, non senza problemi di spazio e allestimento, all’interno del museo della Theaterplatz, chiuso già dall’8 gennaio scorso. Nel 2011 un concorso internazionale vedeva vincere il progetto dell’architetto berlinese Heike Hanada, con il professor Benedict Tonon, tra 536 proposte presentate. La Hanada pensa al nuovo Bauhaus Museum come a un’architettura dalla geometria chiara e pulita: un volume in vetro, semplicissimo, poggia su un basamento in cemento. L’accesso avviene da due lati, a quote diverse, connettendo il tessuto cittadino all’interno dell’architettura; il benvenuto è sottolineato dall’altezza dell’accesso principale, che è di ben 8 metri. La facciata si presenta come una serie di stretti pannelli in vetro opaco posti orizzontalmente. Lo stesso ritmo si conserva nella soluzione scelta per l’illuminazione esterna notturna, definita da alcune strisce di luce che interrompono la continuità del parallelepipedo. L’interno dell’edificio è organizzato su cinque livelli, connessi visivamente tra loro grazie a un gioco di doppie altezze e affacci.

Bertuchstraße 2A, 99423 Weimar

Haus Hohe Pappeln

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Hohe Pappeln in tedesco vuol dire Pioppi Alti, gli alberi che, ancora oggi, occupano una parte del grande giardino che circonda la casa e che dall’interno è visibile dalle diverse inquadrature date dalle ampie finestrature. Qui visse con la sua famiglia, dal 1908 al 1917, l’architetto belga Henry van de Velde, fondatore dell’Art Nouveau con Victor Horta e precursore, con la Scuola d’Arte e Mestieri di Weimar, del Bauhaus di Gropius. La modernità della casa sta in questo: l’involucro esterno, variamente articolato sui vari fronti, altro non è che il riflesso dell’organizzazione degli spazi interni, modulata per ricevere la migliore illuminazione naturale e connettere gli ambienti in modo funzionale. La decorazione di stampo tradizionale viene qui sostituita dall’introduzione di elementi industriali dell’epoca, modellati per disegnare gli spazi e definirne caratteristiche e dettagli. Quando van de Velde traslocò in Svizzera portò con sé tutti gli arredi originali della casa. Quelli che vediamo oggi, infatti, pur se disegnati dallo stesso architetto, appartenevano in origine alla famiglia von Münchhausen.

Haus Am Horn

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Attualmente chiusa per estesi lavori di ristrutturazione, che dovrebbero concludersi a maggio 2019, la Haus Am Horn è un prototipo abitativo progettato da Georg Muche e realizzato in occasione dell’esposizione del Bauhaus del 1923. Il cantiere fu seguito da Walter Gropius e Adolf Meier e fu il primo portato a termine dal Bauhaus, a pochi passi di distanza dalla Goethes Gartenhaus (vedi più avanti nella guida). Oggi la casa è inclusa nel patrimonio UNESCO, a testimonianza del suo valore storico – architettonico e dei suoi caratteri innovativi rapportati all’epoca: ambienti collegati tra loro da percorsi minimi, una cucina funzionale e di facile manutenzione solo per dirne due. I suoi arredi furono disegnati e realizzati all’interno dei laboratori della scuola del Bauhaus e comprendevano, tra le altre, creazioni di Marcel Breuer, Alma Buscher, Benita Otte e Theodor Bogler. I lavori del Bauhaus esposti al pubblico nel 1923 non furono accolti con entusiasmo, anzi: vennero fortemente criticati per il loro carattere innovativo e per la loro provenienza cosmopolita (molti studenti della scuola erano stranieri ed ebrei in particolare). L’esperienza negativa dell’esposizione costituì dunque uno dei motivi della chiusura del Bauhaus di Weimar nel 1924 e il trasferimento a Dessau.

Am Horn 61, 99425 Weimar

extra Bauhaus: altri posti belli a Weimar

Herzogin Anna Amalia Bibliothek

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Riaperta dopo un esteso incendio divampato all’interno dell’edificio nel 2004, la biblioteca della Duchessa Anna Amalia è ora riaperta al pubblico. La sala principale, dalla pianta ovale, è un tesoro che, al suo interno, custodisce altri tesori: volumi datati tra il IX e il XXI secolo, consultabili per lavori di ricerca. Attenzione: l’accesso giornaliero ai visitatori è a numero chiuso, quindi vi conviene presentarvi all’ingresso per la visita qualche minuto prima dell’orario di apertura per essere sicuri di non mancarla.

Goethes Gartenhaus

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Aperta al pubblico nel 1886 e restaurata tra il 1995 e il 1996, la casa fu il rifugio di Goethe per molti anni, fino alla vecchiaia. Il giardino, adibito a orto in una delle sue porzioni, era utilizzato dallo scrittore come luogo per ricevere gli amici e per lunghe ore di riflessione.

Jena

i luoghi del Bauhaus

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Jena, in Turingia, è la città del poeta Friedrich Schiller e di Carl Zeiss (sì, quello delle lenti). Qui, lo scorso ottobre, ho fatto una delle più belle passeggiate autunnali di sempre, attraversando il parco che, spalle allo Zeiss Planetarium, sale fino alla Mensa progettata da Neufert.

La città fu molto attiva, dal punto di vista architettonico e artistico, per tutti gli anni ’20, tanto che ancora oggi il suo payoff è The city of light.

Haus Auerbach

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Ho visitato la Haus Auerbach di sera, appena un attimo prima che la luce morbida e soffusa dell’autunno di Jena lasciasse il posto al buio. Varcare l’ingresso della casa, ora di proprietà di Barbara Happe e Martin S. Fischer, è stata un’emozione fortissima. Prima, infatti, l’avevo vista e studiata solo sui libri dell’università; il salto alla realtà è stato coinvolgente e, in un certo senso, intimo. L’ospitalità della signora Barbara è stata unica e il suo racconto mi ha accompagnato alla scoperta di ogni angolo dell’abitazione. L’architettura e i colori dell’esterno e degli spazi interni sono stati preservati e recuperati in parte grazie a un attento progetto, basato su ricostruzioni desunte dall’ampio materiale grafico e iconografico originale ancora disponibile, da poco raccolto in un volume dedicato acquistabile, per esempio, allo shop del Bauhaus di Dessau.
La Haus Auerbach, realizzata nel 1924 su progetto di Walter Gropius, può essere considerata come la seconda architettura residenziale concepita dal Bauhaus dopo la Haus Am Horn di Weimar. Il suo carattere innovativo sta in alcune scelte progettuali che, nell’architettura di oggi, forse tendiamo a dare per scontate: la presenza di un tetto piano, utilizzato come piano di servizio e luogo per stare all’aperto; la compenetrazione di volumi geometrici in un insieme edilizio variamente articolato e perfettamente funzionale; l’uso di materiali da costruzione innovativi, più economici dei tradizionali anche in relazione alla velocità di realizzazione (lo stesso principio fu poi adottato per le Meisterhäuser di Dessau).
DOVETE andare a visitare questa casa.

Mensa am / Canteen at Philosophenweg

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Non potete aver studiato il Bauhaus senza aver trovato, tra le righe, il nome di Ernst Neufert. Vi dice nulla il titolo Enciclopedia Pratica per Progettare e Costruire, manuale di progettazione spesso utilizzato, all’università, come riferimento per le misure standard e le informazioni tipologiche? La prima edizione del 1936 porta proprio la firma dell’architetto tedesco e ha un titolo molto più breve (intraducibile in italiano): Bauentwurfslehre. A Jena Neufert fu molto attivo nel corso degli anni ’20 e, tra gli altri edifici, progettò quello della Mensa am Philosophenweg insieme a Otto Bartning. L’edificio, completato nel 1930 in meno di due anni di lavori, integra una struttura modulare in acciaio con una tamponatura in mattoni rossi interrotta da ampie finestrature apribile grazie a un sistema di cerniere disposte verticalmente. L’edificio comprende una cucina, un grande refettorio, una sala per riunioni ed eventi, un caffè, piccole sale comuni, una biblioteca e appartamenti per il personale. La Mensa è stata completamente rinnovata a metà degli anni ’90 ed è ancora oggi utilizzata come struttura per studenti con un refettorio, sale per eventi e uffici dell’associazione studentesca della Turingia.

extra Bauhaus: altri posti belli a Jena

Philisterium

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Il caffè, che si trova all’interno del Museo di Jena, deve il suo nome alla definizione scherzosa di filistei data dagli abitanti della città ai numerosi studenti universitari che trascorrevano ore al suo interno. Oggi il locale è aperto al pubblico, piccolo e intimo. Fateci un salto per un e una fetta di torta, il tutto servito su ceramiche che, nella decorazione, ripropongono un disegno originale di Henry van de Velde.

Zeiss Planetarium

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Dici Jena e dici Carl Zeiss. L’azienda, nata come piccola fabbrica di apparecchi ottici di precisione nel 1846 proprio qui in Turingia, è quella che produce le lenti più famose al mondo; probabilmente anche quelle della fotocamera del vostro smartphone. Il planetario Zeiss è il più antico tuttora operativo; venne aperto nel 1926 su iniziativa di Oskar von Miller, utilizzando, per la proiezione della rappresentazione delle costellazioni sull’emisfero della cupola, un dispositivo sviluppato proprio da Zeiss.

Markt 7, 07743 Jena
Am Planetarium 5, 07743 Jena

Gera

i luoghi del Bauhaus

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

A Gera, durante il mio tour in Turingia, ho fatto solo una breve sosta per visitare la Haus Schulenburg di Henry van de Velde. L’allievo dell’architetto belga, Thilo Schoder, è assoluto protagonista, qui, della nuova architettura del Bauhaus tra il 1919 e il 1932. La sua eredità consiste in ben 53 edifici, dei quali 11 sono oggi visitabili nel contesto dei walking tour Bauhaus und Neues Bauen in Gera organizzati dall’ufficio del turismo della città.

Haus Schulenburg

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Costruita su progetto di Henry van de Velde tra il 1913 e il 1914 per la famiglia di Paul Schulenburg, imprenditore tessile e collezionista d’arte, la casa oggi è di proprietà di Volker Kielstein, medico e, da sempre, studioso di storia e architettura. Gli spazi dell’abitazione, articolati su due piani, sono aperti parzialmente al pubblico.

Anche se un po’ snaturata dall’introduzione di elementi estranei al progetto originario (soprattutto di carattere decorativo), la casa regala ancora un’atmosfera profondamente legata all’Art Nouveau e alcune soluzioni progettuali preludono chiaramente ai successivi sviluppi del Movimento Moderno.

In occasione del centenario del Bauhaus, la Haus Schulenburg ha in calendario due mostre interessanti: la prima (fino al 15 gennaio 2020) è dedicata a Thilo Schoder, allievo e amico di van de Velde, molto produttivo in Turingia fino al 1933, anno del suo trasferimento definitivo in Norvegia; la seconda (dal prossimo 15 marzo 2019 al 15 febbraio 2020) dedicata proprio a van de Velde come precursore del Bauhaus.

Str. des Friedens 120, 07548 Gera

Dessau

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Dessau, per me, è la tappa di un possibile viaggio alla scoperta dei luoghi del Bauhaus. In questa lunga guida arriva per ultima solo per l’articolazione del percorso, ma per quanto riguarda qualità e quantità di luoghi ed edifici da visitare occupa senz’altro il primo posto. Del resto, quella scritta Bauhaus in verticale fa parte dell’immaginario di tutti gli appassionati di architettura ed è un segno riconoscibile e profondamente significativo.

Ho visitato la città in un giorno grazie alla guida gentile ed entusiasta di un architetto di Berlino, che mi ha conquistato subito dicendo scusate se vado così di corsa, ma voglio farvi vedere il più possibile di queste cose che amo. E da lì, colpo di fulmine.

Gropius spostò la Scuola da Weimar qui a Dessau nel 1925, dove rimase fino al 1932, anno in cui Mies van der Rohe la portò a Berlino per il suo ultimo biennio di apertura.

Una curiosità proprio su Mies: sapete che a Dessau non c’è traccia di edifici da lui progettati? Portava la sua firma solo la Trinkhalle, un piccolo edificio di servizio situato in corrispondenza del muro di cinta delle Meisterhäuser di Gropius, demolito nel 1970 e riaperto al pubblico nel 2016 dopo la ricostruzione come chiosco di bevande.

Das Bauhaus in Dessau

L’edificio fu inaugurato nel 1926 come risultato di un percorso progettuale sviluppato da Gropius con Carl Fieger, Ernst Neufert e altri del suo studio privato, dal momento che il Bauhaus non ebbe un dipartimento di architettura fino al 1927. Il concept, mutuato da quello della fabbrica Figus realizzata nel 1911 ad Alfeld an der Leine, mette in evidenza la struttura e la funzionalità interne grazie all’ampia facciata vetrata che, disegnando anche gli angoli dei volumi, alleggerisce la loro geometria e la massa dell’insieme. Il complesso non è visibile da un unico punto di vista centrale, dal momento che i vari edifici sono organizzati per rispondere alle necessità spaziali interne. Un ampio corridoio a ponte costituisce il collegamento tra i due corpi di fabbrica principali e, ancora oggi, ospita l’ufficio di Gropius. Visitarlo è stata una grandissima emozione.

Bauhaus Museum Dessau

8 settembre 2019: prendete nota sull’agenda di questa data, che segna la prossima apertura del nuovo museo dedicato al Bauhaus proprio a Dessau. Più di 2.000 mq di spazi espositivi saranno finalmente in grado di ospitare il patrimonio di quasi 50.000 opere catalogate finora visibile solo parzialmente all’interno degli edifici storici della Scuola. Il progetto del nuovo museo porta la firma dello studio di Barcellona addenda architects guidato da González Hinz ZabalaL’edificio, strutturato come una scatola all’interno di un involucro di vetro, sorgerà nel parco cittadino nel centro di Dessau, dove stabilirà un collegamento tra la parte costruita della città sulla Kavalierstraße e la grande area verde.

Gropiusallee 38, 06846 Dessau-Roßlau
Kavalierstraße, 06844 Dessau-Roßlau

Historisches Arbeitsamt Dessau

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

L’Ufficio venne istituito in seguito all’approvazione della nuova legge sul lavoro della Repubblica di Weimar nel 1927. Nello stesso anno Gropius vinse il concorso per la progettazione dell’edificio che, vista la sua funzione innovativa, richiedeva una pari organizzazione planimetrica. Una serie di sei ingressi, distribuiti lungo il perimetro semicircolare esterno dell’edificio, introduceva l’utente all’interno di una specifica sezione dell’Ufficio, dedicata a una particolare tipologia di lavoro. Dopo qualche minuto in sala d’attesa, veniva accolto dal personale per il colloquio. Se l’esito era positivo, si recava alla cassa, posta nella hall principale, saldava il servizio e usciva dall’edificio. L’edificio, oggi adibito a sede della motorizzazione civile, conserva alcune caratteristiche e tratti originari, nonostante i tentativi di demolizione condotti dai nazisti a causa della condanna sociale dell’iniziativa. La struttura è in acciaio, le tamponature sono in mattoni gialli e l’illuminazione naturale avviene con un sistema di shed posto in copertura.

Meisterhäuser

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

A partire dal 1925 tre case semi – indipendenti e una indipendente ospitavano, rispettivamente, i Maestri del Bauhaus di Dessau – László Moholy-Nagy e Lyonel Feininger, Georg Muche e Oskar Schlemmer, Wassily Kandinsky e Paul Klee – e il suo Direttore, Walter Gropius, insieme alle loro famiglie. Il principio progettuale sotteso all’intervento edilizio è l’efficienza, intesa sia come ottimizzazione degli spazi in relazione alle funzioni, sia come scelta di tecnologie costruttive economiche e di rapide esecuzione. Gli arredi erano di Marcel Breur, mentre lo studio del colore fu affidato a Klee e Kandinsky. Le case di Gropius e di Moholy-Nagy, distrutte durante la guerra, sono state ricostruite sulla base dei disegni originali e delle fotografie dell’epoca dallo studio berlinese Bruno Fioretti Marquez. La sensazione che ho provato durante la visita, però, è di un’eccessiva astrazione rispetto al progetto di Gropius. Lascio a voi smentire o confermare il mio giudizio non appena avrete occasione di visitare le nuove case.

August-Bebel-Platz 16, 06842 Dessau-Roßlau
Ebertallee 59–71, 06846 Dessau-Roßlau

Kornhaus

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Sono stata a cena alla Kornhaus l’ultima sera del mio viaggio tra i luoghi del Bauhaus e devo dire che l’atmosfera, tra architettura d’epoca e qualche contaminazione rurale, è davvero unica. L’edificio deve il suo nome, Kornhaus, al granaio che, fino agli anni ’70 dell’800 era presente nell’area. Il progetto dell’edificio si deve a Carl Fieger, il più fedele dei collaboratori di Gropius a Weimar, Dessau e Berlino. La struttura, realizzata in cemento armato, è tamponata sulle facciate esterne dalle file di mattoni rossi che sono il tratto distintivo di tante architetture del Bauhaus. Il volume complessivo dell’edificio accorpa un parallelepipedo regolare a un corpo dai fronti stondati, dotati di ampie finestrature in grado di illuminare con tanta luce naturale la sala da pranzo interna.

Steel House

i luoghi del Bauhaus | una visita per il centenario del 2019

Disegnata da Georg Muche e Richard Paulick, la Steel House venne realizzata nel 1926/27 con elementi prefabbricati come parte del Törten Estate (di cui vi racconterò in un articolo di approfondimento). Si tratta di un vero e proprio esperimento architettonico, dal momento che il progetto esplora le possibilità d’uso dell’acciaio nell’edilizia residenziale. Al momento è chiusa per ristrutturazione, ma verrà presto riaperta al pubblico recuperando la sua ultima destinazione d’uso come centro d’informazioni per i visitatori di Törten.

Kornhausstraße 146, 06846 Dessau-Roßlau
Südstraße 5, 06849 Dessau-Roßlau

[articolo realizzato in collaborazione con il German National Tourist Board]