- contenuto sponsorizzato realizzato in collaborazione con vimar
In casa Federici (Samuele) / Santonastaso (io) continuano senza sosta i lavori di ristrutturazione. Dopo aver tenuto fedelmente conto delle giornate lavorative fino alla trentanovesima, over 40 ho mentalmente archiviato la progressione. E questo, per chi si occupa di progettazione e cantiere come me, non è per niente un brutto segno, anzi.
Vuol dire che la fiducia nell’impresa appaltatrice – che, per alcune lavorazioni specialistiche, come quelle relative agli impianti, si avvale di subappaltatori – è ben riposta e che il cronoprogramma (ovvero la scansione temporale delle diverse lavorazioni) corrisponde alla perfezione all’andamento reale del cantiere. Ho quasi paura a dirlo, ma abbiamo qualche giorno d’anticipo rispetto al previsto.
Finora protagonisti indiscussi della ristrutturazione sono stati gli impianti elettrici e meccanici e questo, dal punto di vista delle forniture consegnate in cantiere negli ultimi giorni, vuol dire soprattutto una gran quantità di scatole di un inconfondibile colore: il giallo Vimar.
Sapevo che sarebbe stato così ancor prima che il tramezzo tra cucina e soggiorno fosse demolito, dal momento che il mio compagno Samuele, come forse già sapete, si occupa proprio di progettazione di impianti.
Le settimane di cantiere che hanno seguito le prime, dedicate all’elevazione delle nuove partizioni verticali, specchio della futura organizzazione funzionale dell’appartamento, sono state tutte un viluppo di cavi, tubi, tracce. Ora che stiamo chiudendo tutto con una bella passata di intonaco e un massetto fibrorinforzato devo dire che mi sento molto sollevata.
progettista d'impianti e architetto: come possono andare d'accordo?
Eppure anche queste faticose settimane impiantistiche mi sono state utilissime per approfondire alcuni aspetti del mio lavoro di architetto, complice la possibilità di avere Samuele a disposizione 24 ore su 24 per chiarire qualsiasi dubbio o interferenza tra architettura e impianti.
I segreti per far andare d’accordo questi due aspetti della progettazione sono:
- essere disposti a ridiscutere il proprio lavoro per far sì che le diverse esigenze vengano soddisfatte: il miglior progetto possibile non può che essere frutto di un bel lavoro di collaborazione e confronto (e non vi dico che litigate!)
- avere a disposizione soluzioni tecnologiche e materiali che possano rispondere alle prestazioni individuate, nel nostro caso quelle tipiche di un appartamento abitato da una famiglia: e, in questo caso, un grazie di esistere, Vimar, ci sta tutto
Lavoro da un po’ con Vimar, qui sul web, promuovendo le novità dell’azienda di Marostica, leader in Italia per la progettazione e produzione di sistemi avanzati per la gestione degli impianti elettrici e speciali.
Lavoro con Vimar, però, anche nella mia vita reale di architetto a Roma. Come forse sapete mi occupo soprattutto di ristrutturazioni di appartamenti. In questo contesto, in cui spesso si combatte con i metri quadrati (che non sono mai abbastanza) e ci si trova a far fronte a problemi che riguardano l’integrazione tra il vecchio e il nuovo, avere accanto un fornitore di fiducia che sappia dare risposte concrete può fare davvero la differenza.
Ma veniamo al dunque, e cioè a quello che Sam ed io abbiamo escogitato per l’impianto elettrico della nostra nuova casa. Anzi, facciamo una cosa: vi faccio raccontare tutto da lui, così vi spiega meglio. Copio / incollo qui di seguito un testo che mi aveva preparato già tempo fa, con la pignoleria che lo contraddistingue in qualsiasi cosa lavorativa a cui si applica (sì, è tipo Furio di Bianco, rosso e Verdone).
il progetto dell'impianto elettrico di casa secondo Samuele
la situazione prima di iniziare i lavori di ristrutturazione
L’impianto elettrico era il vero grosso grasso problema della casa. Non era presente il cavo di terra e i corpi illuminanti a volte – non sono riuscito a capire secondo quale legge probabilistica – facevano una leggera luminescenza a interruttore spento. Mistero.
L’equipaggiamento del quadro elettrico era essenziale, con due soli interruttori (luce e forza motrice) che non permettevano di lasciare acceso, per esempio, il solo circuito del frigorifero. Una cosa davvero utile quando d’estate si parte e dentro resta solo il minimo indispensabile.
Un ulteriore grosso problema si è presentato via via negli anni. Con la crescita dei bambini la casa ha subito delle modifiche nell’organizzazione degli spazi e dell’arredo. Con Nora mediamente parliamo di una o due modifiche all’anno, ciascuna delle quali era inaugurata con un guarda che bello, ora è perfetto. Sì, certo, solo fino alla volta successiva.
La staticità dell’impianto elettrico ci ha portato ad esempio ad avere una ciabatta per l’alimentazione elettrica della TV nella sua nuova posizione di fronte al divano. In più il cavo dell’antenna arrivava dall’angolo opposto del soggiorno, passando sotto la porta-finestra e giungendo alla TV con un po’ di decadimento del segnale. Un vero disastro.
Non pervenuta – ma questo problema, essenzialmente, è di Nora – la qualità estetica dei terminali dell’impianto elettrico: una sovrapposizione di placche e pulsanti di più serie diverse, non coerenti tra loro e, soprattutto, di un livello non paragonabile a quello che ci aspettiamo per le finiture di casa nostra.
Tempo fa ho visto circolare per lo studio alcuni campioni di serie Vimar e, dopo essermele fatte raccontare da Nora, mi sono convinto che avrebbero potuto davvero fare al caso nostro.
indicazioni preliminari per il progetto dell'impianto elettrico di casa
Come dicevamo, l’impianto elettrico esistente non consentiva il sezionamento delle singole utenze, oltre a non essere più allineato con le nostre necessità e con la disposizione degli arredi.
L’obiettivo per la casa nuova è installare quindi un impianto elettrico di illuminazione e forza motrice discretizzato con interruttori adeguati nel quadro elettrico e separati per varie tipologie di apparecchiature.
Sul sito di Vimar sono presenti molte soluzioni modulari per i centralini da incasso (il nostro è uno di questi) e da parete
Le nuove prese e i nuovi interruttori sono stati posizionati, in progetto, dopo un attento studio (e dopo molte discussioni) condotto con Nora a tavolino, per far corrispondere il tutto alla nuova organizzazione funzionale dei vari ambienti della nostra casa.
Andiamo avanti così vi racconto i motivi per cui l’elettricista mi odierà 😉
il nuovo impianto elettrico di casa
il segreto è un quadro elettrico ben organizzato
Il lavoro di realizzazione del nuovo impianto elettrico di casa mi ha già fatto odiare dall’installatore e non avevo dubbi che sarebbe stato così. Ho previsto un quadro elettrico che è stato oggetto di scherno e di battutacce, ma dal quale so che sarà facile sezionare o scollegare:
- tutte le apparecchiature principali
- l’esterno di casa
- l’impianto di condizionamento
- tutti gli interruttori
- tutte le prese
Nora, incredibilmente, ha approvato tutto.
com'è fatta la nuova rete impiantistica
Il nuovo impianto elettrico è alimentato con i conduttori in rame alloggiati nei corrugati che già probabilmente avete nelle vostre case. Sulle pareti principali, al momento, sono state murate le scatole da incasso che, in fase di montaggio degli elementi terminali dell’impianto elettrico, ospiteranno prese e pulsanti. Questi ultimi possono essere di tre tipi:
- interruttori: servono per accendere e spegnere una o più lampade ma da un solo punto
- deviatori: se dobbiamo accendere o spegnere una o più lampade da due punti diversi, sono loro la soluzione perfetta
- invertitori: hanno quattro contatti, se li guardate sul retro, e servono per comandare una o più lampade da più di due punti diversi
Le scatole di derivazione sono state occultate all’interno di vani ripostiglio o di controsoffitti per non interferire visivamente con l’interior design dei vari spazi dell’appartamento.
e la domotica?
Sì, ce l’abbiamo! Abbiamo integrato il nostro nuovo impianto elettrico con la domotica Vimar per la gestione di alcune funzioni importanti:
- la movimentazione delle tapparelle (le abbiamo ovunque, tranne che nei bagni affacciati sulla chiostrina, che abbiamo deciso di non oscurare)
- la regolazione e la gestione dell’impianto di condizionamento
- il controllo dell’impianto antintrusione By-alarm sempre di Vimar
Potremo gestire tutto in due modi:
- attraverso un touch screen che, per comodità, abbiamo installato in prossimità della porta d’ingresso (a un’altezza non raggiungibile dai più piccoli della famiglia!)
- direttamente sui nostri smartphone attraverso la app View
casa nostra sarà una smart home
Ora che Samuele vi ha raccontato gli aspetti tecnici del nuovo impianto elettrico di casa, riprendo il filo del discorso io, Nora.
Il complice mio e di Sam nell’integrare alcune funzioni smart nell’impianto elettrico della nuova casa è, come avrete capito, Vimar. Devo essere sincera: raccontandovi i sistemi intelligenti di gestione di alcuni funzioni studiati dall’azienda di Marostica, non mi ero resa pienamente conto della loro reale applicabilità nel contesto concreto di una casa vera come la mia.
Il passaggio dalla virtualità dello showroom e della comunicazione alla realtà del cantiere è qualcosa che sempre, per le aziende con cui collaboro sul web, mi aiuta a verificare davvero la qualità delle proposte. Vedo in questi giorni che l’installazione dei vari componenti sta filando via liscia senza alcun intoppo – è anche un po’ merito di Samuele, dai – e mi sento sempre più rassicurata sul fatto che tutto funzionerà alla perfezione.
Come dicevamo qualche riga fa la parte domotica del nostro impianto coinvolgerà il condizionamento, la movimentazione delle tapparelle e l’impianto antintrusione. Il sistema per la gestione delle prime due funzioni si chiama By-me Plus e lavora in questo modo:
- per la comunicazione tra i vari dispositivi viene installato, in appositi corrugati a parete o a pavimento, un cavo BUS: l’attivazione non è di tipo elettromeccanico (come avviene con i pulsanti dell’impianto tradizionale), ma semplicemente digitale
- per il controllo delle funzioni relative all’impianto di condizionamento, invece, il touch screen del sistema By-me Plus dialoga, attraverso un vero e proprio scambio di dati che corrono lunga la linea BUS dedicata, con il pannello di comando dell’unità esterna; questa, a sua volta, attiva o disattiva le unità interne a seconda delle condizioni di temperatura desiderate
Chiudiamo con qualche informazione sul sistema By-alarm, la soluzione Vimar per proteggere la casa dalle effrazioni. L’impianto è fatto così:
- nei vari ambienti della casa abbiamo installato dei sensori a infrarossi e microonde (quindi a doppia tecnologia): quando il segnale di uno di loro viene interrotto e rileva quindi una presenza, l’impianto comunica alla centralina che qualcosa non va e attiva l’allarme. Spero che non succeda, ma se così fosse la mia app View sullo smartphone mi segnalerebbe l’intrusione, permettendomi di intervenire al più presto
- in corrispondenza delle finestre e della porta d’ingresso abbiamo poi previsto una serie di contatti magnetici che, collegati all’impianto, provvedono anch’essi, in caso di effrazione, di attivare l’allarme
Tutte le funzioni domotiche sono quindi perfettamente integrate fra loro e permettono un controllo a monte sia attraverso il touch screen che con l’app View. Per qualsiasi dubbio o informazione potete contattare Vimar (o anche Samuele: ormai è super esperto di tutto quello che vi abbiamo raccontato!).