impianto di innaffiamento per giardino: guida di progetto

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impianto di innaffiamento per giardino: guida di progetto
impianto di innaffiamento per giardino: guida di progetto

Nel momento delle vacanze estive arriva l’ABnorme problema [cit. Frankenstein Junior, ovvio] di trovare qualcuno che si occupi delle nostre amate piante mentre noi non ci siamo.

Lo so perché molto spesso, per il giardino di mia madre, quel qualcuno sono stato io e, al suo rientro, le storie che ho dovuto sopportare per aver fatto seccare qualche pianta (al massimo una o due per anno) sono state infinite.

Questo fino a che non sono diventato un impiantista e non ho progettato e fatto installare dall’idraulico un impianto di irrigazione automatica.

Vediamo insieme di quali parti è costituito un impianto di questo tipo.

impianto di innaffiamento: quali parti lo compongono?

impianto di innaffiamento per giardino: guida di progetto
impianto di innaffiamento per giardino: quali parti lo compongono?

La casa di mia madre ha un giardino di notevoli dimensioni (circa 1.000 metri quadrati) e un numero infinito di piante in vaso disposte un po’ dappertutto (purtroppo per me ha il noto pollice verde da tutta la vita e, come poggia una pianta a terra, questa, felice felice, mette radici).

L’impianto di innaffiamento, per chi ha una casa con giardino, inizia con un accumulo di acqua, meglio se proveniente da un pozzo o dal recupero delle acque meteoriche (in alcune regioni è vietato utilizzare l’acqua pubblica per innaffiare le piante), prosegue con un gruppo di pompaggio correttamente dimensionato,  e con le tubazioni per la distribuzione dell’acqua ai punti di innaffiamento.

Termina con gli irrigatori, apparecchi, generalmente a scomparsa, che fisicamente bagnano le nostre piante.

Alcuni brand storici del settore irrigazione e innaffiamento sono la Toro, la Rain Bird e la Claber, che producono tutti i materiali e gli accessori per un buon impianto di irrigazione.

come si progetta un impianto di irrigazione

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come si progetta un impianto di irrigazione

Intanto chiariamo che non esiste un impianto di irrigazione giusto. Esiste quello confacente alle caratteristiche particolari di ogni situazione, a seconda della tipologia di essenze (o di prato), degli alberi, delle siepi ecc. che sono state messe a dimora nel giardino stesso.

L’impianto varia a seconda della caratteristiche dell’acqua disponibile (quantità, pressione, qualità ecc.) e della grandezza del giardino. Quest’ultima influisce sui tempi di irrigazione.

scelta del tipo di irrigatore

impianto di innaffiamento per giardino: guida di progetto
irrigatore pop-up di Rain Bird

Per progettare l’impianto di irrigazione, partendo dalla conoscenza delle necessità idriche delle essenze piantate, si dovranno definire le posizioni degli irrigatori, che possono essere:

  • di tipo pop-up, per i giardini di piccole dimensioni
  • di tipo dinamico, per superfici maggiori, con rotazione secondo settori regolabili da 90°, 180°, 270° e 360° e innalzamento dal terreno grazie alla pressione che viene fornita all’acqua

 

Una volta stabilito il tipo e la posizione degli irrigatori, si dovrà decidere il numero di circuiti da prevedere sulla base della portata di acqua da erogare e del tempo a disposizione. Ogni circuito sarà dotato di una propria elettrovalvola, installata in appositi pozzetti in materiale plastico interrati, che possa aprire e chiudere il circuito.

A questo punto si inseriscono nel progetto le tubazioni in polietilene che, installate sotto terra, vanno dal gruppo di pompaggio agli irrigatori.

le parti elettriche dell'impianto di innaffiamento

Di fianco alle tubazioni adducenti acqua verrà inoltre stesa una tubazione elettrica con il passaggio dei cavi per il comando di apertura e chiusura delle valvole, effettuato mediante una centralina elettronica.

Per concludere il progetto dovremo scegliere il gruppo di pompaggio adatto che abbia la portata di acqua giusta per irrigare tutto il nostro giardino nelle ore notturne (da quando il giardino si è raffreddato dopo le calde giornate di sole estivo, fino alle prime luci dell’alba prima del nuovo surriscaldamento) e pressione corretta per far funzionare al meglio il nostro impianto.

La centralina elettronica programmabile, il cervello del nostro impianto, gestisce l’accensione delle pompe e l’apertura delle elettrovalvole per dare la corretta quantità di acqua, nel giusto tempo, alle nostre piante.

cosa fare con le piante più delicate

impianto di innaffiamento per giardino: guida di progetto
innaffiamento a goccia per le piante più delicate

Una possibile variante, per quelle piante che richiedono un innaffiamento più delicato (o che non coinvolga la parte fuori terra) è la sostituzione degli irrigatori con una tubazione per innaffiamento a goccia, con micro fori a determinata distanza sulla base della quantità d’acqua di cui si necessita.

attenzione alla qualità dell'acqua da innaffiamento!

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l'acqua da innaffiamento deve essere controllata periodicamente

Deve essere fatta attenzione alla tipologia di acqua con la quale irrighiamo le nostre amiche piante in quanto, se troppo ricca di cloro, sali minerali o calcio, può risultare estremamente dannosa. Sarebbe bene far analizzare tale acqua almeno una volta all’anno.

Infine un consiglio (da verificare sulla base delle essenze messe a dimora): non irrigare tutti i giorni!

In questo modo eviterete che il terreno resti umido troppo a lungo e invoglierete l’apparato radicale delle piante a scendere in profondità (in effetti anche le piante sono pigre come le persone e, se trovano acqua in superficie, restano con l’apparato radicale non sviluppato correttamente; è un po’ come stare sul divano, insomma).

Con l’impianto di irrigazione, dopo un bel po’ di discussioni con mia madre sulla effettiva bontà di tale sistema (per lei passare tutte le mattine con l’innaffiatoio è come salutare le amiche di una vita), sono riuscito a non fare più danni in estate.

Anche mia madre, al ritorno dalle vacanze, è più contenta, ma si guarda bene dal fare qualsiasi apprezzamento positivo!

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