Con Samuele ci siamo convertiti al letto a centro stanza da più di quattro anni. Nell’agosto del 2016, infatti, ci siamo cimentati in un’operazione DIY di restyling della camera da letto che, in modo quasi casuale, ci ha portati a un posizionamento degli arredi perfetto per le nostre esigenze di privacy e relax. La nuova configurazione ci ha convinto così tanto da decidere di conservarla, almeno nelle linee principali, anche nell’intervento di ristrutturazione di casa che abbiamo condotto negli ultimi mesi.
Nel corso dei lavori tutti gli ambienti hanno subito una trasformazione radicale (come ho raccontato negli articoli dedicati al progetto preliminare e al progetto definitivo) mentre la camera da letto, a parte un ritocco dimensionale, è rimasta più o meno come prima.
Vediamo insieme i dettagli del progetto, così che, volendo consultarla, possiate avere sotto mano una breve guida alla realizzazione di una camera con il letto a centro stanza.
perché il letto a centro stanza
per la divisione funzionale tra zona riposo e zona guardaroba
Gli esperti dicono che il riposo notturno, più di qualsiasi altro momento di relax ritagliato a fatica nel corso della giornata, è capace di rigenerare il corpo e la mente e che quindi, per potersi svegliare la mattina in piena forma, è necessario che lo spazio della camera da letto sia studiato accuratamente per favorire il benessere.
Io che sono una perfezionista nata, con un disperato bisogno di ordine, aria e spazio anche nel mio studio, durante le ore di lavoro, non potrei mai riposare bene in una camera congestionata e piena di oggetti in vista. Non farei che seguirli con lo sguardo, cercando di escogitare metodi per metterli tutti in ordine, e quindi addio sonno tranquillo!
Ma anche Samuele, non troppo ordinato e più abituato di me a lavorare nel caos completo (urla, suonerie di smartphone e pile di carte e libri non lo distraggono minimamente, quando è concentrato), quando la sera si trascina a letto, per poi svenire letteralmente tra le lenzuola, è più tranquillo se intorno a sé ha uno spazio pulito e libero da distrazioni.
Posizionare il letto a centro stanza, sfruttando in modo produttivo le sue caratteristiche di arredo piuttosto ingombrante, consente di suddividere lo spazio in due zone:
- quella dedicata al riposo notturno, meglio se ricavata in prossimità o vista finestra
- quella – posizionata dietro alla testiera – da attrezzare con tutto il necessario per lo storage e il cambio degli abiti
In questo modo le due funzioni non si contaminano e, per essendo collegate in quanto pertinenti alla zona notte della casa, possono essere fruite indipendentemente l’una dall’altra.
per la privacy e la vista libera verso la finestra
Il letto a centro stanza, se rivolto con i piedi verso la finestra e spalle o laterale rispetto alla porta d’accesso alla camera, ci fa ottenere due vantaggi davvero importanti:
- non è la prima cosa che si vede entrando (e questo coincide anche con l’esigenza scaramantica di evitare che i piedi siano rivolti verso la porta)
- garantisce, stando sdraiati, un grado di privacy che penso sia fondamentale per riposare bene, anche nei momenti che precedono o seguono immediatamente il sonno (quindi, per esempio, la lettura serale e lo stiracchiamento al risveglio)
Per anni in casa abbiamo avuto il letto posizionato in modo classico, ovvero addossato a una delle pareti lunghe della stanza e mi ricordo le lamentele di Samuele, che occupava il lato del letto più vicino alla porta (io, vicina alla finestra, stavo sicuramente meglio): arriva aria fredda dal corridoio, ho sentito dei rumori fuori dalla stanza, i bambini mi piombano addosso mentre leggo e così via.
Ora che il letto è a centro stanza, alle nostre spalle potrebbe esserci il caos più assoluto e noi ne saremmo beatamente ignari (o, in ogni caso, potremmo fingere candidamente di esserlo). Inoltre la sera, alzando gli occhi dalle pagine del libro di turno, possiamo immergerci, almeno un po’, in un’atmosfera alla Özpetek (penso a La finestra di fronte, uno dei miei film preferiti), così come, la mattina, essere risvegliati dai primi raggi di sole che filtrano dalle tapparelle non del tutto abbassate.
come realizzare una camera con il letto a centro stanza
verificare le dimensioni dello spazio
l'ingombro del letto a centro stanza
Non voglio fare promesse che poi non posso essere mantenute, quindi non vi dirò che tutti gli spazi vanno bene per ospitare un letto a centro stanza. Come dicevo, il letto, in quanto a dimensioni, è l’elemento d’arredo più impegnativo di tutta la zona notte (a meno che non abbiate un guardaroba alla Carrie Bradshaw e allora devo ritrattare!) e ha bisogno intorno a sé di uno spazio di passaggio minimo che equivale a:
- circa 60 cm rispetto a una parete
- circa 80 cm rispetto a un comò con cassetti
- circa 90 cm rispetto a un armadio con ante a battente (che si riducono a 60 se le ante sono scorrevoli)
Bisogna poi considerare che un letto di dimensioni standard è largo circa 160 cm e lungo 200 e che quindi, se posizionato al centro, ha bisogno di una stanza larga almeno 280 cm (160 letto + 60×2 passaggi laterali). La mia nuova camera da letto ha un’ampiezza di ben 320 cm, più che sufficiente ad attuare questa soluzione funzionale.
Di fronte al letto occorre un passaggio di 60 cm che, sommato alla lunghezza del letto stesso, porta a un ingombro complessivo di almeno 260 cm. Anche su questo punto io sono a posto, visto che la mia camera è stretta e lunga, con uno dei lati corti occupato da un’ampia porta-finestra.
e la zona guardaroba quanto spazio occupa?
La risposta è: dipende.
È possibile che siate amici / amiche intime di Marie Kondo e allora, per forza di cose, avrete un guardaroba minimal e perfettamente organizzato.
Ma è possibile anche che invece la vostra migliore amica sia la Carrie Bradshaw che abbiamo citato prima, e allora il minimalismo non c’entra assolutamente nulla con il vostro armadio, stracolmo di abiti, scarpe e accessori.
Io confesso di essere più del primo tipo, anche se con qualche concessione a vestiti in più del dovuto.
Fatto sta che nella zona guardaroba della nuova camera da letto, con Samuele (anche lui minimal-ma-non-troppo), abbiamo:
- eliminato una doppia cassettiera Ikea (l’indistruttibile serie Malm!) che, posizionata dietro al letto, svolgeva il doppio ruolo di spazio storage e testiera; procedendo a un decluttering profondo, ci siamo resi conto che forse tutti quei cassetti non sarebbero stati più necessari e che avremmo trovato posto nell’armadio, sfruttando meglio le sue potenzialità di contenimento
- riciclato l’armadio angolare, acquistato più di dieci anni fa e ancora in perfette condizioni; l’unica accortezza è stata fargli cambiare colore attraverso un intervento sapiente da parte di Alessandro, il mio falegname, per adeguarlo alla palette della nuova casa (ora è in un RAL molto simile all’Heart Wood di Sikkens)
L’ingombro della mia zona guardaroba, quindi, è legato a quello dell’armadio angolare, che a dire la verità ha delle dimensioni piuttosto importanti: circa 270 x 230 cm, per una profondità di circa 60 cm per lato. Va da sé che sono proprio queste misure a definire la sua zona di competenza, ritagliata nello spazio complessivo della camera da letto e fruibile in modo indipendente rispetto alla zona riposo.
Se invece che un armadio angolare avete già (o volete acquistare) un semplice armadio lineare, è chiaro che la situazione relativa all’ingombro si semplifica molto. Lo spazio d’uso, infatti, si riduce a un passaggio di circa 90 cm da prevedere davanti alle ante, che può essere utilizzato anche come separazione rispetto alla zona occupata dal letto.
scegliere gli arredi perfetti: letto, armadio e non solo
colori e materiali
La parola chiave per la scelta degli arredi della camera con il letto a centro stanza è armonia. Il segreto per legare esteticamente le due zone riposo e guardaroba è infatti studiare una palette condivisa, risultato di una moodboard in cui, a partire da un filo conduttore principale, vengano sviluppati tutti gli elementi cromatici e materici del progetto. Nella mia nuova camera da letto ho lavorato così:
- ho ribassato con un controsoffitto piano, posto a quota 240 cm, tutta la zona guardaroba, in modo da contenere geometricamente il volume dell’armadio angolare in un involucro ben definito, visivamente più scuro rispetto al resto della stanza; per il controsoffitto ho scelto la tinta Tranquil Dawn di Sikkens, un verde calmo, morbido, rassicurante
- ho mantenuto alla quota originaria (3 metri) il soffitto della zona riposo, lasciandolo bianco come le pareti laterali e frontale
- ho coordinato la scelta della testiera in rovere naturale con quella del pavimento in parquet industriale; in questo modo il suo volume sembra emergere letteralmente da terra, diventando parte integrante dell’architettura dell’interno e offrendo, allo stesso tempo, un utile spazio per riporre libri e oggetti lato letto
- ho fatto colorare l’armadio come altri arredi della casa (la scrivania nell’angolo studio, per esempio), in modo da suggerire un legame visivo tra la camera e i vari spazi della casa
- dulcis in fundo, ho riciclato un vecchio baule che appartiene alla mia famiglia da tantissimi anni e l’ho collocato lungo una delle pareti laterali della zona guardaroba; lo utilizzerò per riporre coperte e cuscini e come piano d’appoggio per una lampada davvero speciale 🙂
La testiera si chiama Canopy ed è di Maisons du Monde. Per utilizzarla a centro stanza ho dovuto far rivestire dal falegname la parte posteriore con un foglio di compensato e un’impiallacciatura in rovere, perché è pensata per essere accostata alla parete e il retro è cavo.
funzionalità
Importantissimo, in una camera con il letto a centro stanza, il ruolo funzionale della testiera che, infatti, svolge un triplo ruolo:
- di cerniera e separazione tra la zona letto e la zona guardaroba
- di protezione del letto rispetto al resto dello spazio (va bene il letto al centro, ma non completamente scoperto ed esposto alla vista all’ingresso nella stanza)
- di contenimento. A meno di un minimalismo estremo, è abbastanza probabile che, vicino al letto, dobbiate riporre almeno un libro e qualche oggetto personale; a questo scopo è utile scegliere una testiera che sia attrezzata con qualche ripiano e almeno uno scomparto chiuso
Con Samuele abbiamo inoltre deciso di dotare la nostra testiera con un plus tecnologico: le nuove prese USB da incasso Vimar, insieme a una serie di interruttori per controllare l’accensione delle varie lampade della camera. Il nostro falegname di fiducia ha provveduto alla modifica del piano della testiera e, insieme all’elettricista, ha realizzato il progetto in cantiere.
pensare alla giusta illuminazione per il letto a centro stanza e il resto dello spazio
Pensare alla giusta illuminazione di ogni zona della camera mentre si progetta la divisione funzionale e si collocano i diversi elementi d’arredo al suo interno, è sempre una buona idea. Un buon progetto, infatti, è il risultato della perfetta combinazione dei suoi vari aspetti: architettura, interior design, impianti e, appunto, illuminazione.
le zone da illuminare all'interno della camera
Nell’immagine qui sopra trovate indicate le varie zone di pertinenza di ciascun tipo di illuminazione, scelta in base alle varie necessità, ovvero:
- un’illuminazione diretta ma diffusa di colore bianco naturale, non troppo freddo (3.000 K), con una buona intensità, per la zona guardaroba: in questo spazio è infatti necessario vederci chiaro per poter scegliere bene gli abbinamenti tra i capi e pescare facilmente quello che ci interessa dalle ante dell’armadio
- un’illuminazione diretta, con un’apertura del fascio di luce non troppo ampia, per ciascuno dei due lati letto: ciascuno deve poter disporre di una sua luce privata, che però non disturbi il sonno dell’altro (Sam ed io amiamo entrambi leggere ma in tempi diversi e capita spesso che una – io – dorma, mentre l’altro – lui – legge)
- un’illuminazione d’ambiente di tipo decorativo, da collocare in un angolo della zona letto: stiamo pensando a una lampada da terra da posizionare al lato destro della porta-finestra, per non lasciare scoperte le necessità di luce della zona letto nel suo complesso, indipendenti dall’illuminazione privata per leggere comodamente appoggiati al cuscino
- un’illuminazione relax / d’atmosfera ottenuta posizionando una lampada da tavolo sul vecchio baule che vi dicevo
le lampade scelte per le diverse zone
Per l’illuminazione della zona guardaroba della camera da letto ho scelto le lampade a soffitto (installabili anche a parete) Pois di DGA.
Attraverso il confronto con la lighting designer dell’azienda, che si è interfacciata con il consulente per gli impianti elettrici che Samuele ed io abbiamo coinvolto nel progetto di ristrutturazione, abbiamo individuato velocemente numero e caratteristiche delle lampade: diametro 100 mm (quindi la Pois 100), 3 corpi lampada collegati in parallelo e alimentati da un driver a 24V e una finitura – meravigliosa! – Grigio Agata, che si integra perfettamente nella palette di casa e, in particolare, con la tinta Tranquil Dawn del controsoffitto.
Le lampade sono montate (sono state oggetto di uno degli ultimi interventi dell’elettricista in cantiere) e quindi posso darvene una recensione reale, dopo qualche giorno di vita reale in loro compagnia. L’illuminazione generata è diffusa, intensa quanto necessario e della giusta temperatura di colore (3.000 K), ma il fattore più importante è che le lampade, collocate in fila, sono capaci di annullare la proiezione di ombre a pavimento e/o su chiunque si trovi davanti alle ante dell’armadio per scegliere l’outfit del giorno. Approvatissime!
Per l’illuminazione lato letto, invece, la scelta è ricaduta su qualcosa di bellissimo che già avevo individuato e messo in wish list durante l’edizione 2019 di Euroluce nel contesto del Salone del Mobile: la sospensione Bella di Panzeri, disegnata proprio da Enzo Panzeri.
Si tratta di un oggetto dal carattere minimal sia nelle dimensioni (il suo diametro arriva appena a 10 cm) che nelle forme (è la somma di due semplici cilindri di proporzioni molto diverse tra loro) ma che, allo stesso tempo, è presente nell’ambiente grazie alla sua estetica riconoscibile e alla capacità di illuminare nel modo perfetto per ciascuna destinazione d’uso.
Per il mio letto a centro stanza, infatti, ho scelto la variante con schermo diffusore posto nella parte inferiore del corpo lampada, in modo da avere un’illuminazione diretta per ciascuno dei due lati del letto. Ho scelto inoltre, per motivi di installazione, due Bella dotate di rosone superiore, in alluminio con finitura nera come la lampada.
Esistono però altre versioni:
- senza rosone, con il cavo che, letteralmente, sembra scomparire all’interno della superficie del controsoffitto
- con emissione indiretta: in questo caso lo schermo diffusore in materiale acrilico è posto sulla parte superiore del corpo lampada e la parte inferiore si presenta invece come una superficie uniforme, trattata con una vernice poliacrilica disponibile in più varianti (bianco, nero, bronzo, ottone satinato, titanio)
Per l’illuminazione relax / d’atmosfera nella zona guardaroba, ho rispolverato un grande classico: la Taccia, disegnata per Flos dai Castiglioni nel 1962. Ce l’ho da anni e prima – fortunato Samuele! – era la sua lampada da lettura serale, posizionata sullo stesso baule dov’ora ma a lato letto.
Oltre a essere un capolavoro del design moderno, ha per me un grande valore affettivo: l’ho ricevuta in regalo dalle mie migliori amiche per un’occasione importante e anche solo guardarla mi fa pensare a loro e agli anni che, finora, abbiamo trascorso insieme.
Una lampada così ha un costo molto rilevante – lo so bene – ma non è indispensabile che, per ottenere l’atmosfera giusta, optiate per un oggetto così impegnativo. L’importante è che, per garantire un risultato d’illuminazione analogo, scegliate una lampada a illuminazione indiretta e diffusa che, anche da spenta, resti individuabile e riconoscibile all’interno della stanza, diventando vero e proprio complemento d’arredo.