La mia ode alla rubinetteria in acciaio inox l’avete, forse, già letta qui, nell’articolo dedicato al mio nuovo bagno con lavanderia. Nel progetto di ristrutturazione del mio appartamento, che tra scelte, definizione e cantiere, è durato poco più di un anno, ho privilegiato per tutte le parti acqua uno dei materiali più performanti e resistenti tra tutti; anzi, il più resistente, direi.
Il merito di questa mia conversione totale all’acciaio inox per la rubinetteria è di Mina, azienda del vercellese che ho incontrato più volte sia online che in manifestazioni del settore architettura e design.
Con il tempo la conoscenza reciproca ha raggiunto un grado di approfondimento tale che l’azienda mi ha riservato anche un piccolo spazio all’interno del suo sito web: l’ideabook. Qui, senza dono di sintesi, ho descritto per filo e per segno il progetto di uno dei due nuovi bagni di casa, raccontando il perché della scelta di una delle collezioni Mina più caratterizzate: Dimensione 74.
E fino a questo punto, tutto tranquillo.
Alcuni giorni fa, però, succede che suonano al portone del mio condominio e, faticosamente trasportato tra scale e ascensore, mi viene recapitato a casa un pacco bello voluminoso. Apro, ed ecco che saltano fuori giusto un paio di meraviglie che non vedo l’ora di mostrarvi! Grado di curiosità?
Baked, la nuova veste della rubinetteria in acciaio inox Mina
Uno dopo l’altro, accuratamente imballati, saltano fuori dal pacco questi quattro elementi di rubinetteria. Alla vista, ma anche al tatto, raccontano un acciaio inox nuovo, che non avevo mai visto prima d’ora. Nella foto che trovate qui sotto si vede molto meglio.
Il miscelatore della collezione Dimensione 74 – che ho a casa per il lavabo e per la doccia – si presenta in una veste inedita, che in azienda chiamano Baked Inox, letteralmente acciaio cotto. A differenza della rubinetteria in acciaio inox tradizionale, liscia, brillante e uniforme su tutta la sua superficie, questa in versione Baked vive di una perfetta imperfezione, ottenuta con un processo industriale che sfrutta la naturale reazione del materiale d’origine alle sollecitazioni indotte dal calore.
Cosa succede all’acciaio inox quando viene cotto in forno? Io non lo sapevo e così, grazie a Mina, ho potuto documentarmi (oltre che toccare con mano il risultato finale).
cosa succede all’acciaio inox quando viene cotto in forno?
Immaginiamo di prendere i vari elementi che compongono un rubinetto e di inserirli in un forno in cui temperatura e umidità siano costanti.
Dopo un determinato periodo di tempo – accuratamente stabilito in base al risultato atteso in progetto – la superficie dell’acciaio inox si ricopre di calamina, altrimenti detta scaglia di laminazione o ossido nero. Questo strato di ossido è la risposta naturale dell’acciaio alle lavorazioni a caldo e, penetrando nel materiale attraverso la superficie, svolge nel tempo un’azione protettiva, accompagnata da un risvolto estetico non trascurabile.
Il risultato finale della cottura in forno dell’acciaio inox è infatti un aspetto industriale molto rilevante, che non può non essere percepito come appartenente all’essenza stessa dell’oggetto e non, invece, un’applicazione di una finitura eterogenea.
La fedeltà di Mina al suo acciaio inox AISI316L non prevede la possibilità di cedere, per le collezioni a catalogo e su misura, alla tentazione di applicare trattamenti galvanici o PVD, che risulterebbero estranei e non coerenti con la natura e l’estetica del materiale d’origine.
Dal momento che la finitura Baked non è l’applicazione di uno strato decorativo ma fa parte dell’essenza stessa dell’acciaio e viene ottenuta attraverso una reazione fisico/chimico/meccanica indotta dal calore, esiste una variabilità rispetto al risultato finale che non è trascurabile ma, anzi, rende il progetto Baked ancora più affascinante.
Ogni pezzo, dopo la cottura in forno, è uguale solo a se stesso. Nessun elemento, per quanto le condizioni al contorno possano rimanere costanti, può essere replicato e questo fa sì che ogni serie di rubinetterie fornite da Mina per il progetto di un bagno sia unica e porti il design a una sartorialità rara e preziosa.
acciaio inox vs baked inox: quale scegliere?

nel mio bagno appena ristrutturato: a sinistra, miscelatore Baked Inox; a destra miscelatore in acciaio inox
Alla domanda quale rubinetteria in acciaio inox scegliere, se tradizionale o Baked, non è possibile dare una risposta univoca. La risposta giusta è dipende.
Il look del Baked Inox è innegabilmente industriale e va dunque calibrato con l’interior design complessivo dello spazio.
Nel mio appartamento, inserito in una palazzina di fine anni ’60 nella prima periferia romana, so di aver compiuto scelte di stile diverse. Ho utilizzato i materiali in purezza e naturalità, senza accentuare loro particolari caratteristiche. La definizione più aderente alla realtà che mi viene in questo momento è materiali nudi e crudi (qui la moodboard e la palette come riferimento). Da qui la scelta dell’acciaio inox della collezione Dimensione 74 di Mina, che parla di materia senza mezze misure e, anche nelle forme, è abbastanza perentoria.
Se avessi invece voluto accentuare il carattere raw delle superfici, esasperando alcuni aspetti legati, ad esempio, al trascorrere del tempo come fattore generatore di segni e personalizzazioni, la finitura Baked Inox sarebbe stata senza dubbio perfetta per me e per il progetto della mia nuova casa. Scelte di stile, dunque, ma anche un po’ suggestioni, emozioni, letture di storie personali.
Vi lascio con alcune immagini scattate qualche giorno fa con l’aiuto di Samuele che, oltre a progettare impianti, si presta a volte come manista 🙂
[articolo realizzato in collaborazione con Mina]