la Biblioteca Casanatense: quando la cultura si fa bella

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la Biblioteca Casanatense: quando la cultura si fa bella
la Biblioteca Casanatense: quando la cultura si fa bella

Turisti per caso o turisti per scelta?

Chiunque voi siate, fate attenzione: la nostra bella città ha un regalo da farci. Un regalo che sa di inaspettato, che parla di Roma tanto quanto le sue chiese, le sue strade, i suoi musei.

Siete pronti?

Scopriamo insieme la Biblioteca Casanatense.

Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca.

Il nostro piccolo angolo di paradiso si trova in via di Sant’Ignazio, al civico 52, tra piazza Venezia e piazza della Rotonda. Il palazzo seicentesco, ex casa generalizia dei Padri Domenicani, custodisce una raccolta di 400.000 volumi. Quattrocentomila, avete letto bene!

Ma andiamo con ordine.

un po' di storia della Biblioteca Casanatense

la Biblioteca Casanatense: quando la cultura si fa bella
ritratto del Cardinale Girolamo Casanate

La Biblioteca Casanatense nasce all’interno del Convento di Santa Maria sopra Minerva per volere del Cardinale Girolamo Casanate, inquisitore di Malta e governatore delle terre pontificie. Alla sua morte il cardinale donò 160.000 scudi e 25.000 volumi ai frati domenicani, cui spettava l’onere di costruire una biblioteca pubblica per la sua collezione.

Vo’ machinando di destinare all’ampliazione di questa non solo gli avvanzi miei, ma anche tutto il mio avere, sperando che in questo modo averò […] dopo morte, una successione da non perir così presto nella memoria degli uomini.

I padri domenicani affidarono la costruzione dell’edificio all’architetto Antonio Maria Borioni, che inaugurò la biblioteca nel 1701 e progettò l’ampliamento nel 1729. Nuovi ambienti e nuove acquisizioni resero la Casanatense uno degli istituti più importanti del suo tempo.

Al termine di un lungo processo, la proprietà passò allo Stato Italiano nel 1884. Di tutta risposta, i domenicani chiusero il passaggio diretto tra sagrestia e biblioteca.

Oggi per accedere alla Casanatense occorre fare due rampe di scale e l’ingresso avviene da via di Sant’Ignazio. Un lungo corridoio ci conduce alle sale di lettura, ambienti raccolti e ben organizzati, strutturati per la consultazione generale e specialistica.

L’Archivio Casanatense si trova nella Saletta del Cardinale: l’ambiente, con i suoi armadi in noce, i suoi raccoglitori e i suoi affreschi ci conduce al punto clou della biblioteca. Pronti a scoprirlo?

il Salone Monumentale

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il Salone Monumentale della Biblioteca Casanatense

Aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.

Una porta laterale conduce al Salone Monumentale, che appare e si svela come una sorpresa.

L’immensa sala, ampia e sacra come un luogo di culto, rappresenta uno dei primi esempi di moderna architettura bibliotecaria. Borioni doveva adattarsi allo spazio del salone senza sacrificare lo spirito enciclopedico del tempo; e quindi che fa? Posiziona le finestre nelle lunette della volta, preserva il doppio ordine di scaffalature e dipinge pareti bianche per sfruttare al massimo la luce.

Tutto il materiale librario viene suddiviso in 27 categorie a cui corrispondono cartigli dorati. La raccolta comprende testi sacri, classici latini e greci, opere di diritto e trattati scientifici. La struttura è pensata per accogliere i libri in ordine gravitazionale con i volumi pesanti in basso, quelli leggeri in alto.

Il doppio ballatoio, non percorribile per questioni di sicurezza, accoglie circa 60.000 libri: si parte dalle materie profane del fondo e si arriva all’apice della conoscenza con la raccolta delle Sacre Scritture. Ovviamente non mancano i libri proibiti, censurati dall’Inquisizione: per riconoscerne la gravità ci basta contare le croci, segnate come vere e proprie lettere scarlatte.

la Biblioteca Casanatense: quando la cultura si fa bella

Aspetto non trascurabile è l’ordine estetico dato dal motivo geometrico del pavimento bicromo e dalle sovraccoperte di pelle, inserite per proteggere i libri dalla polvere e omologare le altezze.

Al di sopra della porta principale troviamo la declaratio del papa, voluta dallo stesso cardinale. Il lettore poteva accedere ai volumi ma non doveva portare fuori del materiale. Pena la scomunica.

Una declaratio importante, antesignana della tutela dei diritti d’autore. E in effetti, considerando la cospicua eredità, come dargli torto?

i mappamondi della Biblioteca Casanatense

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uno dei mappamondi presenti nel Salone Monumentale della Biblioteca Casanatense

Tra i tesori del Salone troviamo i mappamondi più grandi di Roma. Le dimensioni straordinarie dei due globi (quasi 5 metri di circonferenza!) resero necessario l’ampliamento della porta d’ingresso e il successivo assemblaggio in loco. Le sfere sono dipinte a mano dal cartografo Silvestro Amanzio Moroncelli e rispondono alla richiesta dei committenti domenicani che volevano di quella maggior grandezza che fosse possibile.

I due mappamondi rappresentano:

  • la sfera ancestrale con i nomi dei venti e i segni zodiacali, accompagnati dall’indicazione del nome in latino, greco, arabo e nelle varie lingue europee
  • la sfera terrestre con le costellazioni zodiacali, i mesi e i venti. Una legenda in latino ricorda le esplorazioni di celebri navigatori, altre in italiano riportano le terre fino ad allora conosciute. Compaiono anche i ritratti di Girolamo Casanate e dello stesso Moroncelli

 

Una curiosità: i globi si trovano a poca distanza dal luogo in cui Galileo Galilei ha abiurato la teoria eliocentrica. Non male come paradosso.

la statua del Committente

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la statua di Girolamo Casanate all'interno del Salone Monumentale della Biblioteca Casanatense

Nel Salone Monumentale non poteva mancare la statua in marmo del cardinale Casanate, opera del francese Pierre Le Gros, scultore dei Gesuiti. La statua, compiuta nel 1708, venne trasferita nel Salone dopo l’ampliamento, inquadrata dalle scansie settecentesche e affiancata da colonne scanalate.

La nicchia è sovrastata dalla sfera armillare e dal medaglione in terracotta di San Tommaso D’Aquino, protettore dei domenicani. Ai lati dell’opera sono raffigurati una torre e una stella a otto punte, simboli della Casanatense, ripetuti ovunque negli arredi e sulle legature.

Attualmente non è possibile studiare nel salone, sia per questioni climatiche che per problemi di luce. È uno spazio prettamente museale, usato come sala per eventi, mostre, presentazioni, sfilate. Ma non storcete il naso: la Biblioteca Casanatense non si sta svendendo, tutt’altro. Sta cercando di farsi conoscere.

Proviamo a fidarci, apriamo la porta, saliamo le scale e perdiamoci nella bellezza della cultura. Qui, in via di Sant’Ignazio, al civico 52, c’è un mondo (e un salone) che vuole essere ricordato!

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